Omicidio Largo Sassetta: la paura degli anziani che vivono nel quartiere

Di Redazione | 28 Settembre 2022 alle 14:30

C’è sgomento, sconcerto e paura tra le persone per lo più anziane che vivono nel quartiere di Ravacciano, dove ieri sera è stato trovato il cadavere di una donna di 81 anni, che con tutta probabilità è stata strangolata nella sua abitazione.

“Anche io vivo sola e sapere che nel mio condominio è successo un fatto del genere, mi fa tanta paura – ci dice una signora che esce di casa da quel piccolo condominio di Largo Sassetta. Un quartiere dove tutti dovrebbero conoscersi ma non è così. “Qui non è come in un paese dove si va dal vicino a prendere un caffè – racconta un’altra testimone – qui ci si dice appena buongiorno e buonasera e non si sa nulla l’uno dell’altra”. Una realtà incredibile da raccontare ma è così.

Nessuno dei vicini e delle persone che conoscevano di vista Anna Maria Burrini, sapeva se dividesse l’appartamento con un inquilino. Di lei si sa poco. La famiglia aveva un negozio storico di alimentari sotto il ponte di Ravacciano, ma alla morte del padre e poi del fratello, l’attività è cessata. L’altra sorella, vive al nord a Desenzano del Garda. Nessuno però avrebbe mai visto nessun parente.

E poi i fondi affittati, in via Simone Martini sotto al ponte: un magazzino e un negozio dove c’è da oltre dieci anni un’attività di Kebab di qualità gestito da Lorenzo, un giovane della Torre che ha anche la pizzeria a taglio. “Si teneva sempre molto bene, ben vestita e con i tacchi anche se camminava male – ci dicono i gestori del Kebab e pizzeria – con lei avevamo un buon rapporto”.

“Il nostro dipendente – riferiscono i titolari – ci ha riferito di aver visto un uomo che sembra vivesse a casa di Anna Maria, sarebbe passato in negozio ieri verso le 17 chiedendo se l’avevamo vista”. Forse era riservata o forse molto sola. “Veniva spesso a fare compere – ci ha raccontato la titolare della storica merceria – ho il negozio qui da 54 anni conoscevo anche la famiglia perché anche loro avevano un’attività. Lei faceva la sarta, aveva un negozio di stoffe in città quando era giovane. Negli ultimi anni veniva meno, camminava male per questo usciva poco”.

“Mi chiedeva di andare a pagare le spese del condominio anche per lei perché faceva fatica a muoversi – ha detto un altro inquilino della palazzina – ma oltre a questo sapevamo poco di lei”.

Insomma una figura di donna solitaria che per bisogno di denaro o per compagnia, aveva sempre un coinquilino, persone spesso straniere a detta di chi vive nel quartiere, dove oggi gli anziani hanno paura.



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