Operazione finanza ad Imperia: nuovi sviluppi sul "caso Fruschelli", un altro arresto

Di Redazione | 13 Settembre 2016 alle 10:22

Operazione finanza ad Imperia: nuovi sviluppi sul "caso Fruschelli", un altro arresto

Nuovi sviluppi dell’inchiesta: “Soldi spariti in una società fantasma”

Nuovi sviluppi dell’inchiesta che ha portato all’arresto di un commercialista senese (leggi qui). Secondo quanto riportato da “La Stampa”, infatti, “i soldi della vendita dell’ex Enaip di via Hanbury a Ventimiglia per la Finanza sono spariti in società fantasma. Dei 550 mila euro incassati da Civitas per l’alienazione dell’immobile non c’è infatti più traccia, e soprattutto non c’è stato nessun beneficio per il Comune. L’ex amministratore delegato Massimo Fruschelli si è portato via 200 mila euro e il resto è stato polverizzato tra consulenze e fatture pagate alla «Edil Roma», una delle «scatole cinesi» sulle quali stanno indagando gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Imperia coordinati dal maggiore Roberta Masci. Ieri, intanto, è emerso anche il nome del quinto arrestato. Si tratta di un informatico toscano, amico di Fruschelli, senese come lui e suo compagno nell’avventura sportiva di alcuni anni fa con l’Affrico Basket di Firenze: Emiliano Maffia, quarantenne”.

“I retroscena – scriva ancora il quotidiano piemontese – del caso Civitas ad emergere dopo il blitz sono tanti e articolati. A partire dai falsi verbali dell’assemblea dei soci di Civitas (di proprietà del Comune di Ventimiglia) con i quali Fruschelli, prima ad e poi liquidatore della società pubblica, si era pagato ricchi emolumenti. Nel bilancio di Civitas dell’operazione immobiliare non resta nulla. I finanzieri stanno tracciando gli spostamenti del denaro, in particolare le false fatturazioni ad «Edil Roma» degli altri arrestati, primo tra tutti l’ex giocatore di Torino e Bologna Giorgio Bresciani. Operazioni complesse. Altro elemento chiave dell’inchiesta è l’«aggiustamento» della perizia per la vendita dell’immobile. L’ex Enaip era stata valutata in un primo momento poco più di un milione di euro ma dopo due aste andate deserte era arrivata l’offerta dell’albergatrice Maria Grazia Miceli: 550 mila euro. A quel punto Fruschelli aveva fatto nuovamente periziare l’immobile, questa volta ad un geometra toscano. Per la Finanza non soltanto il tecnico non ha mai visto la palazzina di via Hanbury ma, soprattutto, la data presente sulla perizia risulta essere successiva a quella della vendita. Fruschelli era arrivato a capo di Civitas ai tempi del commissariamento del Comune per il rischio di infiltrazioni della ’ndrangheta (bocciato dal Consiglio di Stato). Dopo il rifiuto di una coppia di commercialisti imperiesi ad occuparsi della società era stato uno dei commissari, il vice prefetto Antonio Lucio Garufi, ad aver indicato il professionista ai colleghi e, dopo una valutazione delle credenziali (all’epoca dei fatti ineccepibili) era arrivata la decisione collegiale di affidargli l’incarico. Dopo i fatti legati all’ex Enaip l’intera «gestione-Fruschelli» è al vaglio della magistratura”.



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