Ospedale le Scotte e terreno perso all’asta, si va verso l’esproprio

Il dg Barretta ha firmato una delibera invitando l’Amministrazione comunale ad avviare l’iter per l’esproprio. Il primo passo potrebbe essere quello della variante al Piano Operativo Comunale per rendere l’area di pubblica utilità

Di Redazione | 16 Novembre 2022 alle 19:20

Azienda Ospedaliera e Comune di Siena fianco a fianco per l’esproprio del terreno adiacente al policlinico e che, dopo una gara al rialzo, si è aggiudicato all’asta giudiziaria una società di Brescia alla cifra di 402mila euro, valore decisamente superiore a quello di mercato. L’asta si è svolta tre settimane fa ma l’esito ha messo in discussione il progetto di ammodernamento dell’ospedale stesso che proprio in quei terreni prevede l’aria di cantiere la costruzione del lotto volano e del nuovo magazzino e di una nuova viabilità. “Un grave danno per l’azienda ospedaliera universitaria senese” sono state le parole a caldo del direttore generale Antonio Barretta. Ieri il giro di vite.

Lo stesso Barretta ha firmato una delibera dell’azienda ospedaliera finalizzata ad avviare l’iter per l’esproprio “Acquisizione di terreni di altra proprietà per la realizzazione di opere di interesse strategico per l’Azienda Ospedaliero- Universitaria Senese – istanza di variante urbanistica con vincolo preordinato all’esproprio e autorizzazione a conferimento di incarico professionale”.  E’ quanto si legge nella delibera che invita l’amministrazione comunale ad avviare l’iter per l’esproprio. Secondo quanto si apprende il primo passo potrebbe essere quello della variante al Piano Operativo Comunale per rendere l’area di pubblica utilità per poi sottoporla a vincolo ai fini espropriativi. Un iter che necessiterebbe di alcune settimane ma che potrebbe risultare anche la carta vincente in un’eventuale trattativa privata con la società bresciana che si è aggiudicata i terreni all’asta. E se esproprio sarà c’è un precedente che parla chiaro nel passato e per il futuro delle Scotte. “L’ospedale, con il lotto 1-2-3, nasce negli anni sessanta su un’area espropriata” fa notare il direttore generale.

Cristian Lamorte



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