Più di 21mila presenze turistiche a Radicondoli nel 2021

Il primo cittadino Francesco Guarguaglini: “Questo conferma la nostra posizione sulla geotermia: solo nelle zone vocate, è giusto che noi abbiamo la possibilità anche di sviluppare altri ambiti economici”

Di Redazione | 23 Maggio 2022 alle 18:30

Più di 21mila presenze turistiche a Radicondoli nel 2021

“Nel 2021 si contano più di 21.635 presenze turistiche con incremento rispetto al 2020 del 46,35% e punte nel mese di maggio 2021 di un più 719,44%”. Questi sono i dati dell’Osservatorio Turistico di Siena, dati che sono on line e possono essere consultati da tutti.

“Siamo un territorio che cresce tantissimo sotto questo punto di vista. Vedremo quello che accadrà nel 2022. Ma questi dati confermano la nostra posizione sulla geotermia: sì, ma solo nelle zone vocate previste dal piano strutturale – commenta il primo cittadino di Radicondoli Francesco Guarguaglini – Per questo il permesso di ricerca Lucignano non è realizzabile: perché è fuori dalle zone ad hoc”.

“Sono parte integrante dello sviluppo turistico del nostro territorio la tutela ambiente e le produzioni agroalimentari di qualità, olio, formaggio, vino, che da tempo sono espressione di ricchezza qualitativa – aggiunge Guarguaglini – Non dimentichiamoci, ad esempio, che da oltre 10 anni alcuni vini di Antinori sono prodotti da uve del Castello di Fosini, qui, nel nostro territorio”.

Con l’impianto del permesso di ricerca sperimentale “Lucignano” invece la centrale di produzione si troverebbe ai piedi della collina di Radicondoli e la centrale di reiniezione sarebbe ai piedi della collina di Belforte. “Ma in queste due zone gli obbiettivi di governo sono improntati alla tutela generale ed alla conservazione dell’ambiente e del territorio”. L’area del permesso di ricerca insiste infatti su una parte del territorio comunale che, secondo il Piano Strutturale, interessa il “Sistema Territoriale delle Colline Agricole” ed il “Sistema Territoriale di Poggio Casalone”.

“Occorre rispettare le nostre diverse vocazioni che si fondano sui preziosi valori storico- culturali, ambientali e paesaggistici – fa notare Guarguaglini – Geotermia, ambiente, turismo e agricoltura di qualità possano convivere e svilupparsi in armonia. Noi ne siamo un esempio”.

 “Qui la positiva convivenza e l’equilibrio armonioso tra geotermia, ambiente, turismo e agricoltura è frutto di processi e decisioni ponderate, consapevoli e coerenti, di conoscenza della terra, dei suoi valori attuali e delle potenzialità future – ricorda Guarguaglini – La comunità radicondolese non ha mai demandato ad altri la responsabilità politica in merito all’attività geotermica con scelte condivise da tutti i consigli comunali negli anni, a testimonianza della convergenza di tutta la comunità. Scelte espresse nelle linee programmatiche di governo del territorio, talvolta difficili e impopolari”.

“Del resto, la storia geotermica qui ha 50 anni. Tutto è iniziato nel 1972 con il ritrovamento del “Soffionissimo”, il Travale 22, il soffione più potente del mondo che la stessa Enel fece difficoltà ad imbrigliare e che l’allora sindaco, Ivo Radi, definì il soffione della speranza”.



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