Presunto stupro a Chianciano, esposto famiglia della schermitrice a Coni e Federscherma

Doppio esposto da parte della difesa della giovane, che ha denunciato di aver subito uno stupro di gruppo nell'agosto 2023. Si lamenta l'assenza di provvedimenti nei confronti dei due giovani accusati: "La giovane non tutelata e isolata". Fis: "Correttezza e trasparenza"

Di Redazione | 8 Luglio 2024 alle 20:00

Presunto stupro a Chianciano, esposto famiglia della schermitrice a Coni e Federscherma

“Perchè i due sciabolatori non sono stati sospesi?”. A chiederlo alla Federscherma e al Coni, attraverso un esposto, è l’avvocato Luciano Guidarelli, difensore della 18enne schermitrice presunta vittima di uno stupro a Chianciano Terme che avrebbe subito nell’agosto 2023 per mano di due sportivi italiani di 19 e 21 anni, durante un camp sportivo, secondo la denuncia.

Mentre va verso la conclusione l’inchiesta penale senese per accertare quanto effettivamente avvenuto – come si ricorda la giovane è stata ascoltata per oltre 8 ore in incidente probatorio ad inizio aprile – prosegue la battaglia della famiglia della giovane a livello sportivo-federale, per chiedere di fermare i due giovani. E’ stato infatti presentato un doppio esposto al Procuratore capo del Coni, Prefetto Ugo Taucer, e alla Federscherma.

Per la difesa della giovane infatti la federazione avrebbe già dovuto prendere provvedimenti nei confronti dei due ragazzi essendo emerso che la sera dei fatti ci sarebbe stato un consumo di alcol e droghe leggere, vietato in ambito federale. La mancata sospensione dei giovani, secondo la famiglia della ragazza, provoca forti disagi in quanto gli sportivi proseguono i loro impegni in gare in Italia e all’estero dove i protagonisti del fatto possono incontrarsi, tanto che la ragazza in un’occasione avrebbe dovuto cambiare albergo per non incrociare uno dei suoi presunti aggressori.

Non solo, secondo la tesi della difesa della giovane, l’aver denunciato l’abuso avrebbe ingenerato da parte dell’ambiente una forma di isolamento nei confronti della 18enne: “Non si è sentita tutelata ed è stata emarginata” ha tuonato l’avvocato Guidarelli.

“Vogliamo abbattere il muro di silenzio che circonda questa vicenda e per questo abbiamo depositato un esposto alla procura della Federscherma (Fis) e per conoscenza al procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer al fine di accertare le responsabilità disciplinari dei due schermidori. In casi così gravi non si possono attendere i tempi della giustizia ordinaria”.

“Su quanto avvenuto, fino ad oggi, la Fis non ha mosso un dito – prosegue il legale -. Solo uno degli schermidori si è autosospeso per una sola gara. La mia assistita non è stata mai ascoltata e a nulla sono serviti i miei solleciti”. “E’ accaduto anche di peggio, la giovane, nei mesi scorsi, si è recata per delle gare in Turchia e lì, nello stesso albergo, c’erano i ragazzi che lei accusa di stupro. La madre è dovuta intervenire per cambiare hotel”. E ancora: “la ragazza mi ha riferito, inoltre, di sentirsi isolata ed emarginata della Federazione quasi come se denunciando quanto subito abbia fatto qualcosa di sbagliato”. Sostenuta dell’Associazione la ragazza ora chiede a Coni e Fis di intervenire. “Questi atleti – al netto di quanto deciderà la giustizia penale – hanno infranto le regole di comportamento previste proprio dalla Fis con condotte gravi ed inopportune”, conclude Guidarelli.

La replica della Fis:  “La Federazione italiana scherma in merito all’inchiesta della procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena e a seguito di alcune dichiarazioni a mezzo stampa apprese nella giornata di oggi, ribadisce, con totale fermezza, la correttezza, la trasparenza e la responsabilità del proprio operato, nel rispetto delle regole, dell’indipendenza della giustizia sportiva, dei ruoli e del diritto”.

“La Fis – com’è noto e come è stato confermato dagli inquirenti – ha seguito il caso fin dal primo momento in cui è giunta l’informazione di una denuncia, con la tempestiva trasmissione della medesima alla Procura federale. Rapportatasi di continuo con la magistratura ordinaria – si legge nel comunicato – alla Federazione fu rappresentato, e continua ad oggi a essere rappresentato a un anno di distanza dalla denuncia, l’assenza di presupposti per l’applicazione di misure cautelari (neppure le meno restrittive), oltre all’impossibilità di condividere informazioni investigative in quanto coperte da segreto istruttorio”.

“Dinanzi alla totale inesistenza di qualsivoglia nuovo elemento, neppure a seguito dell’incidente probatorio celebratosi a Siena – conclude la nota – la Fis respinge ogni tipo di accusa e rivendica l’assoluta correttezza del proprio operato, che ribadisce essere, così come lo è stato fin dall’inizio, responsabile e volto alla tutela dei più basilari – e per la Federazione italiana scherma irrinunciabili – diritti, della denunciante e di tutti gli altri soggetti a diverso titolo coinvolti”.

 



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