Processo derivati, banca Mps non si costituirà parte civile contro Viola e Profumo

Di Redazione | 12 Luglio 2018 alle 19:42

Processo derivati, banca Mps non si costituirà parte civile contro Viola e Profumo

La decisione del cda: “Non sussistono le condizioni, eventuali iniziative risarcitorie in sede civile”

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (la “Banca”) riunitosi in data odierna, all’esito di una approfondita fase istruttoria condotta con l’ausilio di autorevoli consulenti legali esterni, ha valutato che, allo stato, non sussistano le condizioni per procedere alla costituzione di parte civile nel procedimento 955/2016 nel cui contesto l’ex Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Alessandro Profumo, l’ex Amministratore Delegato Dott. Fabrizio Viola sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di manipolazione di mercato e false comunicazioni sociali mentre l’allora Presidente del Collegio Sindacale ed attuale Sindaco Effettivo Dott. Paolo Salvadori è stato rinviato a giudizio con l’accusa di false comunicazioni sociali.

Nel formulare le proprie valutazioni, il Consiglio di Amministrazione ha considerato nel loro insieme tutti gli elementi decisionali disponibili, avendo esclusivo riguardo al perseguimento degli interessi della Banca ed alla tutela dell’integrità del suo patrimonio. Il Consiglio nell’orientare le proprie valutazioni ha considerato in particolare che:

(i) il dibattimento che seguirà al rinvio a giudizio costituisce la sede appropriata per una verifica in contraddittorio con gli interessati della condotta dei vertici aziendali in relazione ad una vicenda (quella della contabilizzazione delle operazioni Alexandria e Santorini) che riguarda il passato della Banca e che, alla luce delle transazioni stipulate dagli amministratori oggi non più in carica con Nomura e Deutsche Bank, non ha riflessi attuali sui bilanci della Banca;

(ii) la Banca, peraltro, è coinvolta nel procedimento penale in questione in veste di responsabile civile e di responsabile ai sensi del D.Lgs. n.231/2001. Si tratta, quest’ultima, di una posizione processuale che, in passato, ha condotto lo stesso Tribunale di Milano ad escludere la possibilità di assumere anche la posizione di parte civile. La Banca, dunque, potrà monitorare l’andamento del dibattimento, raccogliendo ogni utile elemento di giudizio, e, nel contempo, svolgere le proprie argomentazioni a prioritaria tutela del proprio patrimonio;

(iii) eventuali elementi che dovessero emergere dall’istruttoria dibattimentale e/o dalle autonome verifiche già disposte di propria iniziativa dalla Banca ed attualmente in corso, tali da condurre a ravvisare profili di responsabilità degli imputati (oltre a profili di danno effettivamente misurabili in capo alla Banca), potranno essere utilizzati per proporre all’assemblea degli azionisti l’avvio di eventuali iniziative risarcitorie in sede civile nei confronti degli imputati.

La Banca si riserva comunque di esperire qualunque azione a tutela del proprio patrimonio e dei propri interessi.

La delibera ed il presente comunicato sono stati adottati ed approvati dal Consiglio di Amministrazione all’unanimità. A garanzia dell’integrità del processo decisionale non hanno partecipato al voto i soli consiglieri che avevano ricoperto, con ruoli non esecutivi, la carica di amministratori della Banca in occasione dell’approvazione della relazione semestrale 2015.

 



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