Pubblica Assistenza, si conclude la festa sociale: 30 anni fa il trasferimento in viale Mazzini

Di Redazione | 8 Settembre 2019 alle 17:33

Pubblica Assistenza, si conclude la festa sociale: 30 anni fa il trasferimento in viale Mazzini

Inaugurato un mezzo creato in collaborazione con i “progetti del cuore”. Tema, il cambio di sede da Via del Paradiso e i cambiamenti della città

Si conclude, con l’inaugurazione di un mezzo creato in collaborazione con i “progetti del cuore”, la festa Sociale della Pubblica Assistenza di Siena che ha avuto, come tema il trentennale del trasferimento della sede da Via del Paradiso a Viale Mazzini. Alla cerimonia erano presenti le autorità del 186° battaglione Folgore, Carabinieri, Polizia di stato, Vigili del Fuoco, Grazia Baiocchi fondazione MPS, Ezio Sabatini Coordinamento protezione Civile, Simone Bezzini Consigliere Regionale e il Dottor Giuseppe Panzardi Direttore Centrale Operativa 118 Siena-Grosseto.

Come di consueto l’apertura della festa sociale è demandata al gruppo donatori di sangue. Il tema dell’incontro è stato il rapporto delle associazioni con i donatori e i centri trasfusionali. Si è parlato approfonditamente delle donazioni e di come è necessario affrontare le problematiche relative alla ricerca e fidelizzazione dei donatori. Hanno partecipato al dibattito Fosco Losi, presidente dei fonatori di Sangue della Pubblica Assistenza di Siena, Alfredo Angiolini presidente provinciale donatori anpas e patrizio ugolini presidente regionale donatori di Sangue anpas toscana.

Venerdì pomeriggio si sono riuniti in associazione: Maurizio Boldrini (giornalista e docente di comunicazione presso l’università di Siena), Alessandro Orlandini (storico e già amministratore del comune di siena) e Cecilia Marzotti (direttore de “il volontario). Nella prima parte del pomeriggio, insieme a Boldrini e Orlandini sono stati ripercorsi gli eventi, la storia e l’assetto demografico di Siena al tempo in cui la Pubblica Assistenza aveva la propria casa in Via del Paradiso.

Estremamente importante è risultato anche il contributo di alcuni dei volontari di allora e di ora: Fabio Violetti, Enzo Caroni e Roberto Capperucci. Quest’ ultimo ha festeggiato 40 anni di Pubblica. Lo stesso pomeriggio è stato presentato il libro “fuori dal buio” scritto da un gruppo di detenuti del carcere di santo spirito.

“Ho definito questa esperienza entusiasmante da un punto di vista personale e professionale. Nei miei 40 anni di cronaca nera e giudiziaria avevo conosciuto alcuni di loro ma eravamo divisi e con ruoli decisamente diversi. Partecipando a questo progetto, invece, eravamo insieme e avevamo un comune obiettivo.” Dice Cecilia Marzotti, che ha collaborato alla scrittura del libro.

Il sabato viene poi dedicato interamente a soci e volontari: il pomeriggio in piazza Salimbeni con i consueti giochi e la sera, nella sede dell’associazione, con la cena sociale che ha contato più di 250 presenze alla presenza del presidente di ANPAS Toscana Dimitri Bettini, Vice presidente ANPAS Nazionale Niccolò Mancini, Grazia Baiocchi Vice presidente Fondazione MPS, Dottoressa Laura Sabatini Consigliere Comunale Comune Siena, Giampiero Pacchierotti Unicoop Firenze, Duccio Nello Peccianti Associazione Le mura, Domenico Carriero Vice Comandante Vigili del Fuoco Siena, Alessandro Masi Consigliere comunale

6000 soci, più di 300 volontari attivi, 10 dipendenti, 6 servizio civile, 16111 servizi all’attivo nel 2018 con 629555 ore di volontariato donate. Questi sono i numeri dell’Associazione che 24h/24 365 giorni all’anno apre le sue porte ai soci e volontari attraverso le sue attività: gruppo cucina, gruppo bilancio, protezione civile, trasporti sanitari di emergenza e ordinari, trasporti sociali, manifestazioni sportive, gruppo palio, gruppo cinofilo (in espansione visti i nuovi 9 cani in formazione che si aggiungono ai 15 già formati) , comfort dog che opera nel sociale con l’ausilio dei volontari a 4 zampe, trasporto latte, traporto sangue, telesoccorso, gruppo anziani, attività culturali, trasporto denominato cicogna, gruppo utile & dilettevole che si occupa della teleassistenza per la terza e quarta età, gruppo formazione (sanitario e autisti), gruppo redazione “il volontario”, gruppo volontari e formatori “io non rischio”, progetti mobilità solidale e servizi di prossimità, gruppo dipendenti e servizio civile, i fisioterapisti e medici dei nostri ambulatori.

A tutte queste attività si aggiunge la pluridecennale collaborazione che vive, sopravvive e si conferma ogni giorno con il Consorzio Onoranze funebri, il Gruppo Donatori di Sangue e il Circolo “il Leoncino”. “Siamo tutti parte di un puzzle – fa sapere l’associazione – e come ogni puzzle che si rispetti, nel momento in cui manca un pezzo il disegno non risulta completo. E’ per questo che, la catena della sopravvivenza si può applicare a ogni nostra attività: non esisterebbe un servizio di emergenza senza le figure professionali che ci affiancano nei servizi di emergenza-urgenza. Doveroso ringraziare i Medici e gli Infermieri, che da 22 anni presenziano con la loro competenza la nostra associazione con il Punto di Emergenza Terrioriale: collaborazione e stima reciproca contraddistinguono il connubio tra Volontari e Professionisti Sanitari”.

“Non esisterebbe il presente senza la memoria – continuano dalla Pubblica – e il nostro coinvolgimento nel memoriale per la strage di Stazzema è la dimostrazione che “nessun ricordo deve essere cancellato dalla nostra memoria”. Ed è proprio grazie al desiderio espresso da Enrico Pieri (sopravvissuto alla strage) che da maggio abbiamo deciso di aggiungere la bandiera europea accanto a quella italiana. Insieme, con passione, possiamo, nonostante i colori della nostra divisa (un caloroso saluto caloroso va anche alla Misericordia di Siena e a tutte le altre Associazioni della Zona Senese), possiamo ancora credere nelle associazioni di volontariato e continuare a far sì che le persone, giorno dopo giorno, entrino nel nostro movimento. Non è importante eterogeneità del gruppo: l’età delle persone che lo compongono, il loro bagaglio personale e professionale, ma che sia omogeneo il principio: “Non meritò di vivere chi visse sol per sé”



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