San Giobbe Chiusi sconfitta di misura da Roma, all'Estra Forum finisce 70-72

L'analisi di coach Zanco: "Sconfitta che fa male. Salvezza raggiunta ora guardare all'ottavo posto"

Di Redazione | 10 Marzo 2025 alle 11:30

San Giobbe Chiusi sconfitta di misura da Roma, all'Estra Forum finisce 70-72

Il ferro dice di no a una San Giobbe che, dopo un primo quarto pessimo, rimonta sorpassa e gioca un finale punto a punto, senza esclusione di colpi contro la Luiss Roma. A vincere i capitolini per 70-72, più lucidi nella gestione degli ultimi possessi. I Bulls hanno avuto la palla per vincerla, ma la tripla di Gravaghi si è spenta sul ferro più vicino, strozzando in gola l’urlo dei tanti presenti all’Estra Forum.

LA CRONACA

Umana San Giobbe Basket – Luiss Roma 70-72 (15-25; 18-7; 22-16; 15-22)

San Giobbe

Longetti Sim., Criconia 10, Ceparano 2, Renzi 6, Longetti Sam., Fall 4, Chapelli 6, Fazioli 5, Ius 2, Gravaghi 17, Raffaelli 8, Rasio 10; Capo All. Zanco, Primo Ass. Pancotto, Secondo Ass. Semplici

Luiss Roma

Pugliatti 2, Rocchi 3, Bottelli 9, Villa 5, Fallucca 13, Paqualin 9, Jovovic 7, Barbon, Cucci 16, Salvioni 8, Graziano; Capo All. Paccariè, Primo Ass. Esposito

Arbitri: Valletta, Marianetti

Parziale San Giobbe in avvio, i Bulls vanno sul 5-0. Luiss con caparbietà trova il pareggio e poi sorpassa in lunetta. Dopo l’ottimo inizio la squadra biancorossa si inceppa in attacco, la Luiss continua a macinare e si porta sul 5-9 dopo quattro minuti di gioco. Zanco chiama tempo. Aumenta la dote per gli ospiti sul più sette. Tanta fatica per i Bulls che scivolano sul 9-22, ci prova Raffaelli con una tripla ma il divario resta importante. Nel finale rosicchia ancora la formazione di casa ma il periodo si chiude sul 15-25. Apre Gravaghi, la Luiss però tiene la doppia cifra di margine. La guida di Fazioli per provare a cambiare l’inerzia: il play da poco arrivato alla San Giobbe serve assist e i biancorossi vanno sul 22-29. Accorcia ancora la squadra lacustre che torna meno cinque contro una Luiss poco precisa. Nel finale di tempino nuova folata ospite, poi altri cinque punti in fila per i Bulls che a trenta secondi dalla sirena salgono sul 31-34. Rasio di forza per il meno uno, la Luiss avrebbe la chance di allungare con l’ultimo possesso ma il ferro decreta la fine sul 33-34.

Inerzia del match che rimane in mano ai Bulls che ritrovano il vantaggio, avuto solo nei primissimi istanti del match. Massimo sforzo dei Bulls ispirati ancora da Fazioli che con cinque punti in fila porta i suoi a eguagliare il massimo vantaggio. Rasio appoggia il più sette, poi break della Luiss che prova a destarsi e a bloccare l’avanzata dei biancorossi. Con i liberi capitolini sul meno uno, poi Rasio e Gravaghi danno l’ennesima spallata andando 53-47 a due minuti dalla terza sirena. Finale a ritmo serrato, l’Umana stringe le maglie ma non riesce a produrre in attacco: squadre a riposo sul 55-50. Oltre un minuto a retine ferme, poi fiera della tripla e punteggio sul 61-58 con sei minuti e quaranta secondi da giocare. Botta e risposta tra le due squadre poi Luiss implacabile dalla lunga distanza e sorpasso capitolino sul 68-71 a un minuto e quaranta dalla fine del quarto periodo. Finale al cardiopalma: 70-71 con i liberi di Criconia, Battelli dall’altra parte ne mette solo uno e Zanco chiama tempo sul 70-72 a venti secondi dalla sirena. Gli ultimi secondi non premiano la San Giobbe che con Gravaghi vede infrangersi sul ferro l’opportunità di vittoria.

I COMMENTI

A commentare, nel post partita, il capo allenatore biancorosso, Nicolas Zanco.

“Complimenti a Luiss Roma, squadra regina nel vincere le partite punto a punto. Hanno esperienza e sanno giocare i minuti finali quando conta e infatti sono stati più bravi di noi a gestire i possessi decisivi. Abbiamo avuto la fretta di voler risolvere alcune situazioni da soli, forzando dei tiri o perdendo delle palle, anche banali. Una sconfitta che fa male, perché la squadra, nonostante la bruttissima partenza, è riuscita a reagire con l’aiuto della panchina che ha suonato alla carica. La nostra panchina ci ha dato quella spinta per cominciare a lottare. All’inizio abbiamo solo pensato a protestare, poi con il passare dei minuti abbiamo risposto al fuoco. Non possiamo permetterci di partire così soft perché se siamo dove siamo oggi, è perché abbiamo accettato di lottare, di essere una squadra umile, che si sbuccia le ginocchia. Se prendiamo più punti il primo quarto che tutto il resto della partita, vuol dire che ogni tanto ci dimentichiamo quello che abbiamo fatto e soprattutto chi siamo”.

Bicchiere mezzo pieno, anche più di mezzo pieno, secondo me, per il fatto di essercela giocata contro una grande squadra come la Luiss

“La Luiss aveva fuori Ferrara, farà presto mercato e quindi aumenteranno ancora il loro valore. Sicuramente rispetto al girone d’andata siamo una squadra che ha colmato determinate situazioni e che ha colmato il gap con le prime della classe, ma questo è un campionato dove Ravenna batte Ruvo di Puglia e Herons vince allo scadere contro San Severo. Quindi non ci si deve meravigliare di nulla. Noi dobbiamo solo pensare a noi stessi perché ho sempre parlato di obiettivo salvezza. E oggi è arrivata. Adesso però è giusto pensare ad alzare un po’ l’asticella perché il prossimo obiettivo minimo è quello di andare ai play-in. Adesso dobbiamo lottare con le unghie e con i denti per andare ai play-in, cercando magari di guadagnare una posizione in classifica per avere solo un turno in casa. Per farlo, però, dobbiamo sicuramente recuperare energie. Ceparano sta giocando con una micro-frattura all’alluce, Fall con un gomito totalmente pieno di liquido. Si è fermato anche Raffaelli. Sicuramente abbiamo delle problematiche, ma adesso recupereremo le energie, la fame e la voglia. Il primo obiettivo è andato, ma se vogliamo fare veramente un campionato da ricordare, per la squadra che siamo e che siamo stati nelle ultime sei partite, dobbiamo avere in testa il raggiungimento dell’ottavo posto”.

Non pretendiamo di sapere che cosa hai detto ai ragazzi durante l’ultimo time out sul 70-72, però, a me, ha dato l’impressione che non fosse proprio la tua scelta.

“Per quel che riguarda l’ultimo tiro il gioco era costruito per far tirare Gravaghi. È chiaro che nel momento in cui la difesa lo raddoppia, lui dovrebbe essere lucido nel cercare il passaggio libero. Lui è un tiratore, quando ha la palla in mano vede il canestro e ha provato a vincere la partita. Stavolta non c’è riuscito. Però lo schema andava da lui. Poi in base alle scelte della difesa bisogna essere bravi a fare un passaggio in più e a cercare il compagno libero. Non l’abbiamo fatto, il tiro è uscito ed è andata così”.

Una citazione di merito secondo me va fatta Fazioli che ha messo ordine, ha messo punti, ha messo la tranquillità di cui ha bisogno la squadra.

“Ha giocato anche di più visto che Raffaelli ha avuto problemi nel secondo tempo. Parliamo di un ragazzo serio, che ci può dare sicuramente una mano. Da quando è arrivato, purtroppo, tra il virus influenzale e le partite ravvicinate si è allenato molto poco con la squadra. Si è allenato giocando, sostanzialmente. Ci vuole un po’ di pazienza perché gli mancava il ritmo partita ma penso che possa crescere di rendimento, ogni giorno di più. Non è un playmaker purissimo a livello di esperienza di ruolo, però ci può dare quell’ordine e quella tranquillità nel portare la palla di cui abbiamo bisogno in questo momento”.

Un’ultima curiosità. Come valuti il fatto che, in questo rush finale, la Luiss, debba recuperare tre partite?

“Diciamo che le convocazioni in nazionale sono sempre gestite in maniera strana. Ma anche nel girone d’andata la Luiss recuperò tante partite ravvicinate, spostandone molte. Non sono molto d’accordo, non tanto sulla situazione del girone d’andata che ci poteva stare, ma adesso, secondo me, bisognava arrivare tutti con lo stesso numero di partite da giocare dopo la pausa per la Coppa Italia. Per quello che serve a noi non cambia tantissimo, però per una correttezza generale del campionato sarebbe stato giusto che almeno nelle ultime sei giornate dopo la Coppa Italia, tutte le squadre avessero lo stesso numero di partite da disputare”.



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