Si conclude oggi il V Chigiana International Festival: nuovo record di presenze di pubblico, stampa e media

Di Redazione | 31 Agosto 2019 alle 18:19

Si conclude oggi il V Chigiana International Festival: nuovo record di presenze di pubblico, stampa e media

Numerosi i concerti in tutto esaurito, audience in crescita del 25 % in cinque anni, soddisfazione per i corsi di alto perfezionamento da parte degli oltre 460 allievi ammessi (+ 15% in quattro anni) provenienti da 47 paesi

Si conclude questa sera a Palazzo Chigi Saracini, con un’esclusiva performance notturna del compositore e sound artist francese Kassel Jaeger, il Chigiana International Festival & Summer Academy 2019, Out of Nature. Con la direzione artistica di Nicola Sani, il festival estivo dell’Accademia Chigiana ha richiamato ancora una volta a Siena e nelle sue terre, lungo una straordinaria maratona di due mesi di grande musica, dal 6 luglio a oggi, il pubblico dei grandi festival internazionali e i maggiori rappresentanti della stampa italiana ed estera. Assieme a loro, centinaia di giovani talenti musicali sono giunti da tutto il mondo per accedere alla prestigiosa Summer Academy di alto perfezionamento musicale chigiana, che nell’anno della sua 88° edizione è stata frequentata da oltre 460 allievi, provenienti da 47 nazioni, in particolare da Giappone, Russia e Spagna, oltre all’Italia, per un’offerta complessiva di 22 corsi master.

“Anche quest’anno – evidenzia il Presidente dell’Accademia Musicale Chigiana Carlo Rossi – si conferma il successo del nostro progetto “principe”, il Chigiana International Festival, non solo in termini culturali e artistici, con i numerosi concerti di eccezionale qualità prodotti, e di audience, con le importanti ricadute economiche generate sul territorio, ma anche per la capacità di riverberare l’immagine dell’eccellenza della Chigiana e dell’intera città di Siena a livello nazionale e internazionale. Un valore aggiunto che non ha prezzo”.

“I risultati raggiunti – commenta il Direttore Amministrativo Angelo Armiento, sono frutto di un modello che pone al centro l’attività di alta formazione musicale dalla quale vengono generati – per merito della creatività della direzione artistica e dell’imponente sforzo produttivo dell’intera struttura – eventi unici e identitari, che richiedono risorse contenute se paragonate ad altre realtà similari, anche grazie alla costante ricerca di collaborazioni e partnership con le più importanti istituzioni culturali italiane e internazionali; a questo si aggiunge una gestione economico-finanziaria sana ed equilibrata, con particolare attenzione ai costi ma anche all’incremento delle risorse disponibili, con una crescente diversificazione delle fonti di finanziamento, ormai quasi equamente distribuite fra entrate proprie, contributi pubblici e contributi privati”.

“Gli oltre 60 appuntamenti di Out of Nature, realizzati in esclusiva, hanno tributato una particolare attenzione al rapporto tematico tra musica e natura, in omaggio al “claim” di quest’anno – commenta a conclusione del festival il direttore artistico Nicola Sani. L’intento perseguito in quest’edizione, di esplorare i molteplici rapporti che intercorrono tra musica e natura, ha toccato un primo apice nella sintesi tra il naturale e il virtuale consentita dalla musica elettronica. Partendo dai pionieri del genere – con un ampio focus su Iannis Xenakis, che ha sempre fatto degli aspetti multidimensionali della natura una fonte inesauribile d’ispirazione – la programmazione ha aperto a campi sonori inesplorati, con prime esecuzioni assolute di Giorgio Nottoli, Kassel Jaeger, Bruno Letort, Gene Coleman, Lucio Gregoretti. L’attenzione data alle tematiche del rapporto tra musica ed ecosistemi sonori, con ospiti quali Manu Delago, David Monacchi e Mari Kimura, quest’ultima con l’originale progetto Your Ocean, My Ocean, dedicato al drammatico tema dell’inquinamento degli oceani, ha dimostrato come la musica oggi possa essere un linguaggio estremamente efficace per parlare in modo universale dei grandi temi che coinvolgono la società contemporanea. Ciò assume un rilievo ancora maggiore pensando alle straordinarie immagini immerse nelle sonorità naturali del bel film Dusk Chorus di David Monacchi, interamente girato negli ecosistemi sonori dell’Amazzonia e proiettato nel corso del Festival della Chigiana, alla luce dei drammatici incendi di questi giorni in quei territori, che forse hanno distrutto per sempre quegli straordinari e incontaminati universi sonori. Al contempo è stato dato ampio spazio nella programmazione alla grande tradizione cameristica e sinfonica, a partire dal concerto inaugurale del Festival al Teatro dei Rinnovati – un evento trasmesso in diretta du Radio 3 Rai – occasione dell’atteso ritorno dopo 16 anni nell’estate senese dell’Orchestra Sinfonica del Maggio Musicale Fiorentino, diretta da Fabio Luisi, con la grande pianista e docente chigiana Lilya Zilberstein, oltre ai numerosi concerti con i più grandi interpreti del nostro tempo, anche in inedite formazioni con i migliori giovani talenti provenienti dai corsi di alto perfezionamento dell’Accademia. Ma la Chigiana quest’anno ha anche dimostrato di poter riallacciare le fila con il repertorio lirico: la nuova produzione in forma di opera-laboratorio de Il barbiere di Siviglia di Giovanni Paisiello, allestita in forma semi-scenica dai brillanti allievi del corso di canto lirico tenuto da William Matteuzzi, per la regia di Cesare Scarton, con la concertazione di Angelo Michele Errico, è un ulteriore passo in questa direzione: un’opportunità importante per i nostri giovani talenti, che si somma alle molte altre iniziative realizzate dall’Accademia a sostegno dell’avvio di carriera delle star di domani.”

Tra gli appuntamenti di maggior successo, il concerto degli allievi del corso di direzione d’orchestra tenuto da Daniele Gatti al Teatro dei Rinnovati, con l’Orchestra Giovanile Italiana, le memorabili performance dei protagonisti della scena concertistica di oggi quali Mari Kimura, Kassel Jaeger, Manu Delago, Antonio Caggiano e il Chigiana Percussion Ensemble, Lilya Zilberstein, Anton e Daniel Gerzenberg, Monica Bacelli, Pietro De Maria, Silvia Belfiore, Ian Fountain, Boris Belkin, Luciano Acocella, Tonino Battista, il Quartetto Noûs, il Quartetto Prometeo, Stefano Battaglia, Ernst Reijseger, Ivo Nilsson, Alvise Vidolin, Nicola Bernardini, Kathleen Tagg, Patrick Gallois, David Krakauer, Alessandro Carbonare, David Geringas, Antonio Meneses, Simone Beneventi, Salvatore Accardo, Bruno Canino, Eliot Fisk, Christian Schmitt, Bruno Giuranna, Pino Ettorre, gli incontri con il compositore ed esploratore di ecosistemi sonori David Monacchi e con il pianista Ciro Longobardi, i dialoghi con Salvatore Sciarrino (a cui è stato anche dedicato un evento speciale in occasione dell’apertura della mostra antologica dedicata a Piero Sadun dal Comune di Siena) e Susanna Pasticci, le  dissertazioni di astrofisica di Alessandro Marchini in occasione dell’anniversario dell’allunaggio in contrappunto con il Billi Brass Ensemble, il teatro di Maria Claudia Massari ispirato al De Rerum Natura di Lucrezio, la straordinaria performance di action painting dell’artista finlandese Tiina Osara per la musica di Iannis Xenakis.



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