Stazione Medioetruria, contrarietà di Legambiente: "Opera inutile e dannosa"

Secondo i vertici di Legambiente Toscana e Umbria Creti non consentirebbe il necessario interscambio ferro su ferro, oltre a servire un bacino d'utenza potenziale assai ridotto e legato all'uso di mezzi privati e inquinanti

Di Redazione | 31 Gennaio 2024 alle 15:46

Contrarietà di Legambiente all’ipotesi progettuale di Rfi di costruire una nuova stazione Alta velocità a Creti-Farneta, nella Val di Chiana aretina, la cosiddetta Medioetruria.

La stazione Av, sottolinea l’associazione in una nota, dovrebbe sorgere in piena campagna come una cattedrale nel deserto: un progetto che implicherebbe costi ingenti e forte impatto ambientale dovuto al consumo di suolo, a beneficio di un’utenza ridotta dei capoluoghi di provincia di Arezzo, Siena e Perugia, di meno di un milione di persone. La zona interessata dal progetto è raggiungibile solo in auto con la Siena/Bettolle/Perugia, si osserva ancora, e la nuova opera finirebbe quindi con l’incentivare altra mobilità su gomma e la costruzione di nuovi parcheggi vicino alla stazione, aumentando il già notevole consumo di suolo rurale.

La realizzazione della stazione Alta Velocità a Creti comporterebbe un costo di circa 100 milioni di euro, 15 anni di lavori e un consumo di suolo di oltre 20 ettari. Per Legambiente “l’alta velocità c’è già nel nostro territorio: a Chiusi, ad Arezzo, a Terontola, i treni ad alta velocità possono già fermare; queste stazioni hanno avuto investimenti per renderle compatibili con le esigenze tecniche richieste. Il modello da preferire, è sicuramente quello di una distribuzione equa sul territorio degli scali ad alta velocità”.

Secondo i vertici di Legambiente Toscana e Legambiente Umbria, “la nostra non è un’opposizione pregiudiziale contro l’utilizzo della dorsale Av nel nostro Paese. Comprendiamo, infatti, molto bene il valore strategico della connessione delle province di Arezzo, Siena e Perugia al corridoio scandinavo-mediterraneo della rete ferroviaria europea Ten-T, ma il luogo ipotizzato per la stazione in linea è incoerente con questo obiettivo: Creti non consentirebbe il necessario interscambio ferro su ferro, oltre a servire un bacino d’utenza potenziale assai ridotto e legato all’uso di mezzi privati e inquinanti.

L’accesso dei territori alla dorsale Alta velocità può essere realizzato più efficacemente attraverso il potenziamento delle stazioni esistenti, Arezzo e Chiusi, che, con la nuova opera, rischiano di veder scomparire le poche corse Av oggi disponibili”.



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