Vendono abiti da sposa contraffatti

Di Redazione | 11 Luglio 2016 alle 12:02

Vendono abiti da sposa contraffatti

Abiti da sposa contraffatti scoperti dalla Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza di Siena ha individuato e oscurato un sito internet sul quale venivano messi in vendita abiti da sposa e da cerimonia contraffatti, di importanti e lussuose case di moda: Kiabi, Maggi Sottero, Max Mara, Pinko e Wildrose.

Abiti del valore di svariate migliaia di euro venduti a prezzi irrisori (poche centinaia di euro). La scoperta, si legge in una nota, grazie alla segnalazione di un utente, insospettito proprio dal valore non congruo del bene: l’esponente riferiva che, navigando casualmente su internet, aveva ritrovato un profilo Facebook denominato “ABITI DA SPOSA” ove venivano pubblicizzati abiti da sposa e per cerimonia (su misura), accessori di abbigliamento vari, borse e scarpe.

Le indagini, dirette e coordinate dalla locale Autorità Giudiziaria nella persona del Procuratore della Repubblica, dott. Salvatore Vitello e del Sostituto, dott. Nicola Marini, consentivano di individuare la responsabile del sito, una signora originaria di Grosseto, da poco datasi all’imprenditoria su internet. L’indagata aveva attivato una vera e propria attività di commercio elettronico, acquistando gli abiti e gli accessori da cerimonia su un sito internet cinese per poi rivenderli attraverso un suo profilo “Facebook”. I contatti con i potenziali clienti avvenivano tramite posta elettronica mentre i pagamenti venivano eseguiti tramite carte elettroniche prepagate proprio per consentire un certo anonimato ed un’elevata capacità di transazione. All’interno dell’abitazione della signora sono stati, inoltre, rinvenuti bozzetti di abiti da sposa e da cerimonia con indicati modelli, taglie, codici identificativi e prezzi dei vari articoli, nonché elenchi di oggettistica riconducibile ad organizzazione di banchetti nuziali (segnaposto, bouquet, etc.), un vero e proprio “catalogo” imprenditoriale del “wedding planner”.

Fortunatamente, l’intervento della Guardia di Finanza, grazie anche alla solerzia e al forte senso della giustizia del cittadino che ha segnalato il sito, si legge nella nota, è risultato quanto mai tempestivo, consentendo di bloccare immediatamente la vendita degli abiti contraffatti. Il sito è risultato aperto solo da alcuni di mesi e fortunatamente non sono stati tanti i clienti raggirati. In effetti, l’azione della Guardia di Finanza a contrasto del fenomeno della contraffazione in genere mira in primis alla tutela dei consumatori, talvolta ignari di acquistare beni non originali e solitamente non consapevoli dei rischi cui vanno incontro: in alcuni casi i beni contraffatti non essendo sottoposti ai controlli di sicurezza ed igiene previsti dalle normative comunitarie e nazionali, risultano persino pericolosi per la salute. Nel caso di specie la vendita di abiti riportanti marchi di alta moda avrebbe sicuramente nociuto al prestigio del Made in Italy, venendo poste in vendita merci di scarso pregio, lontane dall’eccellenza qualitativa raggiunta dalla aziende nazionali nel settore.



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