Abitazione privata della Curia all'interno della Biblioteca comunale: per Campanini e Giordano è incompatibile

Di Redazione | 6 Giugno 2017 alle 22:15

Abitazione privata della Curia all'interno della Biblioteca comunale: per Campanini e Giordano è incompatibile

“E’ compatibile la presenza di un appartamento privato i cui abitanti per entrare in casa devono passare dalla Biblioteca comunale?”

Gli ambienti utilizzati dall’Arcidiocesi di Siena per un’abitazione privata all’interno della Biblioteca comunale degli Intronati hanno costituito, nella seduta consiliare odierna, il tema dell’interrogazione presentata da Ernesto Campanini e sottoscritta anche da Giuseppe Giordano. Il consigliere ha richiamato l’analoga interrogazione del settembre 2013, con la quale era già stata evidenziata l’incompatibilità tra la presenza dell’appartamento e le esigenze di tutela del patrimonio documentario pubblico della Biblioteca, e ha ricordato come l’Amministrazione comunale avesse prospettato con la stessa Arcidiocesi un’ipotesi di permuta con un’altra unità abitativa equivalente, senza però raggiungere in questi anni alcuna forma di accordo.

Campanini ha poi fatto riferimento all’attività del Gabinetto “Disegni e Stampe” che, a seguito della stipula della convenzione di cooperazione scientifica del 2014 tra la stessa Biblioteca e l’Università degli Studi per attività di formazione e di restauro di materiali antichi, ha trovato spazio nei locali lasciati dall’ex Istituto d’Arte, i quali comprendono anche l’appartamento in questione. Dopo aver sostenuto che il proseguimento e lo sviluppo delle attività del Gabinetto “Disegni e Stampe” costituirebbero un elemento qualificante l’attività generale della Biblioteca, il consigliere ha chiesto i motivi per i quali, in questi anni, l’Amministrazione non abbia potuto concludere alcun accordo con l’Arcidiocesi per la permuta dell’appartamento. Inoltre, ha domandato se non si ritenga più opportuno adottare soluzioni come la locazione dell’abitazione e se sia stata valutata con attenzione la citata convenzione del 2014 ai fini della valorizzazione delle attività di restauro dei materiali antichi.

L’assessore ai Lavori pubblici ha informato che l’Arcidiocesi di Siena ha presentato all’Amministrazione comunale, nello scorso mese di novembre, una richiesta per accedere all’immobile di loro proprietà posto in via della Sapienza n° 3 e destinato ad alloggio dell’attuale direttore della Caritas Diocesana. In occasione di molti incontri, l’Amministrazione e la dirigenza della Biblioteca degli Intronati hanno espresso le proprie perplessità all’Arcidiocesi nel merito della funzionalità dell’accesso per i problemi connessi alla sicurezza complessiva dell’immobile e ai rischi di pericolo d’incendio. Tramite il suo economo, l’Arcidiocesi ha recentemente ribadito la disponibilità a valutare ipotesi di cessione o di permuta con altri immobili di proprietà comunale al fine di poter permettere l’acquisizione dell’immobile in oggetto al patrimonio del Comune, ma non è stata ancora definita alcuna ipotesi per eventuali acquisizioni, né per immobili in permuta né per locazioni, anche per motivi di ordine finanziario.

Così, a inizio 2017, sono state consegnate le chiavi del portone e le parti hanno concordato che l’immobile sarebbe stato utilizzato con decorrenza dal 1° febbraio secondo gli usi propri di casa canonica e ai sensi della vigente destinazione urbanistica, lasciando comunque un periodo aperto per possibili ulteriori proposte di locazione, permuta o acquisizione da parte dell’Amministrazione. Nel frattempo, è stato individuato un referente dell’Arcidiocesi per la segnalazione di ogni eventuale anomalia inerente la conduzione dell’immobile. L’assessore ha concluso sostenendo che, a oggi, non risultano segnalazioni relative a eventuali problematiche derivanti dall’utilizzo dell’immobile.

Campanini si è dichiarato insoddisfatto della risposta, affermando che la stessa palesa il paradosso della situazione che si è creata, e ha ribadito che la compresenza di un’abitazione privata in una biblioteca è inopportuna quanto rischiosa per il patrimonio documentario custodito. In riferimento a questo aspetto ha domandato se l’inquilino sia stato debitamente formato sulla legge n° 626/94 inerente la sicurezza sui luoghi di lavoro.



Articoli correlati