Area ex campino Ovile, Comune di Siena lavora per riqualificare gli spazi

Il punto in Consiglio. Capitani: "Al lavoro per riqualificare gli spazi, previsto un percorso pedonale. Situazione che si trascina dal 2008"

Di Redazione | 15 Maggio 2025 alle 21:40

Area ex campino Ovile, Comune di Siena lavora per riqualificare gli spazi

Durante il Consiglio comunale di  giovedì 15 maggio, il vicesindaco e assessore all’urbanistica ha risposto all’interrogazione dei consiglieri dei gruppi Partito Democratico e Siena Sostenibile sull’Area ex campino Ovile. Capitani ha dichiarato: “Al lavoro per riqualificare gli spazi, previsto un percorso pedonale. Situazione che si trascina dal 2008.”

“Siamo al lavoro per risolvere tutte le criticità e daremo avvio alla riqualificazione dell’area, risolvendo un problema datato 2008 e prevedendo un percorso pedonale, così come individuato dal progetto Urbinat, che è priorità per questa amministrazione”. Così il vicesindaco e assessore all’urbanistica Michele Capitani, durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 15 maggio, ha risposto all’interrogazione dei consiglieri del gruppo Partito Democratico (Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Luca Micheli, Anna Ferretti e Gabriella Piccinni) e del gruppo Siena Sostenibile (Monica Casciaro) in merito al perdurare dello stato di abbandono dell’area ex campino di Ovile.

“L’area – ha spiegato l’assessore – versa in condizioni precarie dal 2008: da allora si attende una riqualificazione. L’amministrazione è al lavoro per risolvere le criticità che non hanno ancora consentito la riqualificazione della zona, in una problematica come detto ereditata e all’interno della quale vi sono questioni urbanistico-edilizie e paesaggistiche. L’amministrazione comunale precedente ha venduto con rogito del 25 maggio 2022 il fabbricato, già adibito a spogliatoio sportivo, con annessa area di pertinenza, censito in categoria D/6 e con destinazione urbanistica S3b, ovvero servizi pubblici, richiamati ‘giardini pubblici’ o ‘di uso pubblico con aree sistemate a verde per il gioco’, anche realizzati mediante spazi attrezzati. L’intenzione della proprietà è stata fin da subito quella di realizzare un impianto sportivo privato con campi da padel e questa amministrazione ha iniziato un percorso teso a raggiungere l’obbiettivo, che non è mai stato in discussione.”

“Per l’amministrazione – ha specificato Capitani – è prioritaria la compatibilità della struttura stessa con il progetto ‘Urbinat’ già individuato nella valle di Ravacciano, mentre al contempo, e di concerto con la Scuola edile, è stato avviato un progetto di riqualificazione delle fonti di Ovile, per il quale stiamo attendendo il parere della Soprintendenza e a breve potranno iniziare i lavori.”

“In questo percorso – ha aggiunto – non facile per il tessuto dove si insedierà il nuovo impianto sportivo, abbiamo avviato con il patrimonio lo scambio di una porzione di un terreno di proprietà comunale, confinante e posto a nord del terreno sede del nuovo insediamento, e uno di uguale dimensione interno all’area alienata perimetrale ai futuri campi di padel, al fine di consentire il parcheggio ai fruitori della nuova struttura senza percorrere la delicata strada in discesa (attualmente unica via di accesso all’area di cui si parla), che conduce alle Fonti di Ovile. L’amministrazione vuole dunque dare seguito al progetto Urbinat, con un percorso verde che da Ravacciano, e segnatamente scendendo da via Francesco di Valdambrino, costeggiando la nuova area da adibire a parcheggio, scenda accanto ai campi stessi, passi davanti alle Fonti di Ovile per poi risalire verso la porta. In pratica, dallo scambio, la nuova struttura potrà godere di un parcheggio non collocato in adiacenza alle fonti e l’amministrazione potrà utilizzare una porzione di terreno sufficiente per il percorso pedonale Urbinat che da Ravacciano riconduca alle fonti e poi a Porta Ovile. Contestualmente allo scambio servirà anche una variante urbanistica o comunque delle verifiche sul dimensionamento di parametri urbanistici, finalizzata a conformare i terreni con le nuove destinazioni: siamo al lavoro, tenuto ovviamente conto dei tempi necessari.”

“In base a questo contesto – ha spiegato ancora Capitani – sono stati effettuati alcuni passaggi: è stata acquisita l’autorizzazione paesaggistica, che prevede la realizzazione di due campi coperti e uno scoperto e la riqualificazione della struttura preesistente a uso spogliatoio; una volta risolta la problematica paesaggistica ci siamo impegnati a risolvere i problemi urbanistico-edilizi, ricordando che la struttura possiede la destinazione urbanistica di ‘spazi, attrezzature servizi pubblici o di interesse pubblico’, di cui all’articolo 15 delle NTA del vigente Piano operativo, con articolazione S3 ‘spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport’. È stato dunque avviato un percorso teso a raggiungere i nuovi standard di parcheggi richiesti dalla struttura e la compatibilità della struttura stessa con il progetto ‘Urbinat’ sopracitato.”

“A proposito dell’intervento e delle tempistiche – ha spiegato ancora – capisco che tre anni per riqualificare l’area sia un tempo lungo, ma sottolineo le difficoltà urbanistiche e paesaggistiche che ci sono state e che abbiamo superato. Tuttavia, il campino e la valle versavano in stato di degrado, come ribadisco, dal 2008. Cito un atto di Giunta comunale del 29 ottobre 2008: ‘Si propone la disattivazione delle utenze, di chiudere al pubblico gli spogliatoi e i servizi igienici in attesa di un intervento di manutenzione straordinaria’. Dopo questa disamina rimane però il mio dubbio, ma credo anche quello dei cittadini, di sapere se gli interroganti sono a favore o contrari a questa operazione. Come amministrazione abbiamo idee chiare e, malgrado le difficoltà, comunque non imputabili a questa amministrazione, c’è un progetto per l’area. Per i vostri avete avuto dieci anni.”

La consigliera Giulia Mazzarelli (gruppo Partito Democratico), che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarata “non soddisfatta. La questione è chiara e l’interrogazione lo stesso, è ovvio che siamo interessati alla riqualificazione dell’area. Abbiamo rilevato queste problematiche e nessuno, visto che non c’è stata adeguata informazione, ha capito come mai dopo la cessione avvenuta nel 2022 non sia accaduto niente e siano passati tre anni senza interventi. Mi domando come sia possibile che si decida di cedere e di inserire nei beni alienabili un’area che presenta tutte le criticità esposte e che, di fatto a oggi, non può essere utilizzata dal nuovo proprietario e sulla quale non può essere realizzato alcun progetto. Non è solo un danno per il privato, ma anche per tutta la comunità. Ringrazio per le informazioni sulle novità che sono state scoperte ed esposte, ma credo che tutto questo dovesse essere verificato a monte. I tempi di riqualificazione dell’area rimangono lunghi; servirà addirittura una variante, dovevano quindi essere fatte verifiche al momento della cessione dell’area.”

 



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