Si è concluso ieri, presso il Tribunale di Siena, il processo a carico di un uomo originario di Napoli e residente a San Gimignano, imputato per lesioni personali aggravate nei confronti di una donna del luogo. Il procedimento, avviato in seguito a un episodio avvenuto il 1° gennaio 2023 nella città turrita, era stato seguito dalla Procura, con la pubblica accusa rappresentata dal Sostituto Procuratore Massimo Rossini.
Secondo la ricostruzione, l’uomo, difeso dall’avvocato Manfredi Biotti, avrebbe spinto e urtato con il petto la parte offesa, una donna nata e residente a San Gimignano, che nel tentativo di difendersi avrebbe riportato una “sospetta sub-lussazione interfalangea”, per la quale i referti medici avevano previsto una prognosi superiore a 40 giorni. Il reato contestato era quello di lesioni personali aggravate, con la circostanza della recidiva.
Il pm aveva richiesto per l’imputato una condanna a due anni e nove mesi di reclusione, ritenendo sussistenti sia la dinamica dell’aggressione sia la gravità delle conseguenze riportate dalla vittima. Il giudice monocratico, Simone Spina, ha però accolto la tesi difensiva: secondo il collegio, infatti, l’infortunio non sarebbe stato causato dall’urto avvenuto durante l’episodio contestato, ma piuttosto da una patologia preesistente della parte offesa.
Alla luce di questa valutazione, il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione nei confronti dell’imputato, ritenendo insussistente il nesso causale tra la condotta contestata e l’evento lesivo. L’avvocato Biotti, difensore della persona assolta, ha dichiarato di valutare l’ipotesi di presentare una controquerela per calunnia nei confronti della parte offesa e di un familiare.