Atto vandalico al Rettorato, Rettore e dg Unisi: "Indignazione e condanna". La Cgil organizza un presidio

Si cercano i responsabili attraverso la visione dei filmati delle telecamere di sicurezza. Il sindacato: “Fuori i fascisti dall’Ateneo e dalla città” Anpi: "Atto che ferisce la coscienza democratica dell'intera comunità accademica. e della città". Giani e Nardini: "Episodio gravissimo". De Mossi "Pagina nera". Tutte le reazioni

Di Redazione | 14 Aprile 2022 alle 16:44

Atto vandalico al Rettorato, Rettore e dg Unisi: "Indignazione e condanna". La Cgil organizza un presidio

Questa mattina presso la postazione di lavoro di una dipendente dell’Università di Siena sono state rinvenute inqualificabili scritte di stampo fascista e omofoboSu questo fatto si sono espressi il Rettore e il Direttore Generale che hanno inviato una nota alla comunità accademica.

«A nome dell’Ateneo, esprimiamo la nostra indignazione e condanna per il grave atto vandalico intimidatorio perpetrato nei confronti della collega. A lei e alla sigla sindacale CGIL, anch’essa coinvolta nelle minacce, esprimiamo anche la nostra vicinanza e solidarietà. Ancora una volta ci troviamo di fronte a comportamenti intollerabili di discriminazione e di intimidazione, che l’Ateneo tutto rifiuta fermamente. Per questo motivo, abbiamo tempestivamente provveduto a sporgere denuncia alle autorità competenti che in queste ore stanno conducendo i necessari accertamenti, anche attraverso la visione dei filmati delle telecamere di sicurezza. L’Università di Siena da sempre difende i valori della democrazia, dell’inclusione e del dialogo, e continuerà a farlo senza che vili gesti come questo possano indebolire il nostro impegno».

La reazione di CGIL e FLC CGIL Siena, che invita tutte le cittadine ed i cittadini a partecipare al presidio di domani davanti al Rettorato dell’Università degli Studi di Siena in Banchi di Sotto dalle ore 10 alle ore 12.

“Nel cuore della nostra città, nel cuore della nostra Università degli Studi, proprio dopo l’esito di una consultazione elettorale partecipatissima che ha rinnovato ed accresciuto la stima verso la FLC CGIL tra il personale del nostro Ateneo e quindi all’interno della Rappresentanza Sindacale Unitaria, oggi ci ritroviamo dentro uno scenario di incredibile violenza: un’intimidazione fascista e sessista nei confronti di una lavoratrice che ci riporta indietro agli anni più bui della storia d’Italia, quando la libera espressione e la democrazia erano vietate. E lo si fa in uno dei due soli modi che i fascisti conoscono: lo squadrismo dieci contro uno o nel buio della notte. Questo grave episodio evidenzia quanto alla dichiarazioni debbano seguire i fatti. Dopo l’assalto contro la CGIL a Roma, ‘gli antifascisti della domenica’ si erano impegnati a legiferare per lo scioglimento delle organizzazioni fasciste e neofasciste, la CGIL, baluardo democratico ed antifascista, continua ad essere l’obbiettivo di questi vigliacchi in camicia nera.

“Quello che è accaduto al Rettorato, in un ufficio pubblico, non solo è una vile minaccia alla libera espressione democratica delle lavoratrici e dei lavoratori ed un grave attacco alla CGIL e all’impegno di chi la rappresenta nella RSU d’Ateneo, ma è soprattutto un atto di inaudita violenza verso una compagna impegnata in prima persona nel sindacato e nell’associazionismo in nome dei più alti valori sociali e contro le discriminazioni di genere e di razza”.

“La reazione dell’Università degli Studi di Siena è stata netta, siamo certi che sarà altrettanto forte quella di tutta la comunità accademica, delle istituzioni e della società senese, che sta già manifestando numerosa il proprio sostegno, la propria solidarietà e soprattutto la ferma condanna verso azioni spregevoli che disprezzano il civile confronto e le più basilari regole del vivere comune, dell’uguaglianza e della solidarietà. L’Università è il luogo dove si misurano in modo democratico le idee, dove si coltiva lo studio e la libertà di pensiero, dove si allena il senso critico, dove i giovani e la cultura si incontrano e si formano le nuove generazioni. Proprio per questo l’azione violenta di oggi è ancora più grave, fatta anche in spregio ad un bene storico e simbolico di un intero territorio, fiero della sua storia e vocato al futuro e al progresso. L’Università degli Studi di Siena è democratica ed antifascista, non accettiamo minacce né intimidazioni: fuori i fascisti dall’Ateneo senese e dalla nostra città!”.

Condanno nel modo più fermo l’insopportabile aggressione estremista registrata all’Università di Siena” . Così il sindaco Luigi De Mossi sull’atto vandalico e intimidatorio ai danni di una dipendente dell’Ateneo, la cui postazione è stata imbrattata di scritte omofobe, anti sindacali e di matrice fascista.

È sempre una pagina nera per la nostra società quando un violento agisce nell’ombra per attaccare un’altra persona, sotto il profilo delle sue convinzioni politiche e culturali o del suo orientamento sessuale. La mia solidarietà alla dipendente e all’Università tutta, assieme all’auspicio che le indagini possano presto portare all’individuazione dei responsabili”. “In una brutta e triste vicenda, non sfugge un dettaglio – conclude il sindaco De Mossi -. Gettata a terra, irrisa, si vede una bandiera dell’Europa. Non a caso vilipesa dagli squallidi autori del gesto, perché l’Europa è la casa che abbiamo edificato proprio nel nome di una società aperta”.

“Un gesto inaccettabile e vigliacco che condanniamo fermamente e su cui ci auguriamo sia fatta chiarezza al più presto”. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessora a lavoro, Università e ricerca Alessandra Nardini appena appresa la notizia di alcune scritte di matrice fascista apparse all’interno di un ufficio dell’Università di Siena.

“Quanto accaduto è un episodio gravissimo, in Toscana non c’è e non ci sarà mai spazio per rigurgiti nazifascisti, omofobia, violenza e discriminazioni. I valori in cui ci riconosciamo sono quelli della Resistenza, antifascismo, inclusione, pari opportunità, rispetto e dialogo con i sindacati, pilastro della democrazia. L’università è il luogo della cultura e della conoscenza, fondamentale nella formazione delle giovani generazioni di cittadine e cittadini e non possiamo certo assistere in silenzio a quanto accaduto”, proseguono Giani e Nardini che concludono esprimendo “solidarietà alla dipendente dell’Università, al Rettore Frati, all’Ateneo tutto e alla Cgil”.

“Ferma condanna dell’atto vandalico, delle scritte di stampo fascista e omofobo e piena solidarietà ai lavoratori, ai docenti, agli studenti dell’Università degli Studi di Siena e alla CGIL che non si fanno intimidire da gesti vigliacchi”. A dirlo Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana e capogruppo di Italia Viva, che ha predisposto una mozione affinché la Toscana esprima formalmente indignazione e ferma condanna di quanto accaduto nella postazione di lavoro di una lavoratrice dell’Ateneo di Siena. Per Scaramelli: “L’Università è luogo di studio e ricerca, di resistenza contro tutte le discriminazioni. È patrimonio, per eccellenza, dei valori fondanti ereditati dall’antifascismo e dalla Resistenza e richiamati dalla nostra Costituzione. Dalla libertà di insegnamento, all’autonomia dall’arte e della scienza, l’Università riveste un ruolo centrale nel quale il silenzio su un fatto di tale gravità avrebbe un peso schiacciante. Ha fatto bene il Rettore e l’Ateneo tutto a denunciare, anche pubblicamente, quanto accaduto. La Regione sia al fianco, a sostegno e a supporto, delle iniziative che l’Ateneo di Siena vorrà intraprendere”.

Anpi Siena: “L’aggressione fascista compiuta, nella notte, vandalizzando un ufficio del Rettorato destinato all’accoglienza e all’inclusione, dispiegata con insulti personali, minacce omofobe attacchi alla CGIL, apologia di fascismo, ferisce la coscienza democratica dell’intera comunità accademica. e della città. ANPI Siena si unisce al Rettore, alla CGIL, nell’esprimere la massima solidarietà alle persone che sono state colpite nei propri luoghi di lavoro, ringraziandole per la dedizione con cui hanno tradotto in pratica una missione istituzionale di accoglienza, di lotta alla discriminazione, di eguaglianza e libertà, sapendo di trovarsi esposte ma certamente non ancora in trincea come invece è stato rivelato dall’aggressione della scorsa notte.  Il salto di soglia dalla critica all’azione, tuttavia, non può essere sottovalutato: chi ha agito contro e dentro l’Ateneo ha manifestato una pericolosità che non può essere delimitata entro i perimetri della competenza giudiziaria. ANPI Siena chiede al Magnifico Rettore di procedere alla convocazione del Senato Accademico, del Consiglio di Amministrazione, delle rappresentanze sindacali, degli organi di garanzia con la massima celerità possibile, onde assumere iniziative di audit interno che facciano chiarezza sulla presenza di zone d’ombra, di consorterie neofasciste, di eventuali precise responsabilità morali personali, cui ricondurre complicità o consonanze con quanto accaduto, assumendo in pieno la responsabilità che ricade sull’Ateneo, in quanto espressione dell’ordine democratico e costituzionale. Non deve esserci posto per il fascismo nell’Ateneo antifascista. Non deve esserci alternativa all’antifascismo dell’Ateneo. ANPI e la cittadinanza democratica attendono una chiara e fattiva iniziativa da parte dell’Ateneo con cui si sono sempre identificati”.
“A nome di tutta la Cisl Siena esprimo la massima solidarietà alla Cgil Siena e la più ferma condanna per un atto vile, codardo, sovversivo e anti democratico. Un gesto intimidatorio che non solo va a colpire i colleghi della Cgil ma che vuole minare l’unità confederale e il valore primario del lavoro. Un gesto gravissimo a poche ore dall’esito del voto democratico per il rinnovo delle Rsu nella scuola e nella funzione pubblica. L’unità sindacale della provincia di Siena non si farà intimorire ed indebolire ma ne uscirà rafforzata. Confidiamo che le forze di polizia facciano quanto prima luce sull’accaduto”. Così il segretario generale della Cisl Riccardo Pucci su quanto accaduto questa mattina all’Università degli studi di Siena.

L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese esprime piena solidarietà e vicinanza all’Università di Siena e alla CGIL per il vile e intollerabile atto vandalico e intimidatorio compiuto la scorsa notte all’interno del Rettorato dell’Università di Siena, ai danni della postazione di lavoro di una dipendente dell’Ateneo, e condanna fermamente ogni forma di intimidazione e discriminazione.

«L’Università è il luogo del dialogo, del confronto e dello spirito democratico per eccellenza – afferma Antonio Barretta, direttore generale Aou Senese – e i Sindacati svolgono un ruolo fondamentale per la tutela dei diritti dei lavoratori. Chi attacca Università e Sindacato, attacca la Costituzione; chi prende di mira un lavoratore compie un gesto deplorevole e ignobile, da condannare con fermezza. Esprimo a nome di tutta l’Aou Senese piena vicinanza a tutta la Comunità Accademica, alla lavoratrice e alla CGIL».

«Quanto accaduto oggi a una dipendente dell’Università di Siena che ha trovato la propria postazione vandalizzata con scritte di stampo fascista e omofobo è un gesto grave, assolutamente inaccettabile e che non può essere tollerato, né sottovalutato». Con queste parole l’onorevole Susanna Cenni (PD) commenta quanto avvenuto questa mattina.

«Ancora più grave – prosegue Cenni – è la volontà di colpire l’Università, luogo della conoscenza, del dialogo e dell’evoluzione verso l’eccellenza; colpire chi contribuisce alla formazione e allo sviluppo del pensiero è, di per sé, una violenza inaccettabile. Così come lo è colpire la Cgil, già pesantemente attaccata nei mesi scorsi. Tra pochi giorni celebreremo il 25 aprile: episodi come questo ci dimostrano, ancora una volta, come sia necessario e quantomai doveroso combattere vecchi e nuovi fascismi. Alla dipendente e all’Università, che ha giustamente sporto pronta denuncia, oltre che al sindacato, vanno tutta la mia vicinanza e solidarietà. Di fronte a certi gesti intimidatori e vili non possiamo fare altro che portare avanti il nostro impegno nella quotidiana battaglia per la democrazia, l’uguaglianza, l’inclusione».

“Attacchi fascisti e omofobi. Quello che è avvenuto nell’Università di Siena è inqualificabile. Il Partito Democratico della città e della provincia di Siena si schiera a fianco della lavoratrice colpita vigliaccamente in prima persona, della CGIL e della comunità accademica per difendere i valori della democrazia. Ancora una volta occorre che cittadine e cittadini democratici, studentesse e studenti, personale docente, tecnico e amministrativo formino insieme una grande muraglia per sbarrare la strada al veleno che qualcuno cerca di seminare anche in un luogo nel quale mai potrebbe attecchire, l’Università. Nell’Università di Siena hanno insegnato Rosselli, Calamandrei e Bracci. Nessuno lo dimentichi. I responsabili di questa infamante azione neofascista siano individuati tempestivamente” affermano Andrea Valenti e Massimo Roncucci, segreteria provinciale e comunale Pd Siena.

“Siamo di fronte a un atto intimidatorio e omofobo di chiaro stampo fascista che condanniamo con fermezza nel nome dei valori democratici alla base della Costituzione e della Repubblica italiana. Domani Arci Siena sarà al presidio organizzato dalla Cgil davanti al Rettorato dell’Università degli Studi di Siena per esprimere piena solidarietà e vicinanza alla sigla sindacale e alla dipendente dell’Ateneo senese gravemente offesa da questo gesto ignobile”. Inizia così la nota con cui Arci Siena aps si unisce alle altre forze democratiche e antifasciste dopo quanto accaduto alla dipendente dell’Ateneo senese.

“Atti come questo, squadristi e incivili – continua la nota – non fanno parte della coscienza democratica di una società civile. Il fatto è ancora più grave perché si è verificato in un luogo che è simbolo di cultura, di studio e di formazione, cercando di minacciare la libertà di espressione, di opinione, di impegno civico e di rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici. Vogliamo i fascisti fuori dall’Università, fuori dalle istituzioni e fuori dalle nostre comunità e dal nostro territorio”.

“Sembra incredibile che ancora oggi, dopo tutto ciò che la storia ha già dimostrato, la società civile debba avere a che fare con altri gesti così vigliacchi. All’Università di Siena, alla Cgil ed in particolare alla dipendente presa di mira esprimo la piena solidarietà della nostra associazione e la più ferma condanna di quanto scoperto oggi”. Così Leonardo Nannizzi, Presidente di Confesercenti Siena commenta l’incursione scoperta questa mattina in uno degli uffici dell’ateneo di Siena. “Atti come questi sono tanto vigliacchi quanto estranei alla nostra comunità. L’unico strascico che ci possiamo augurare è l’individuazione dei responsabili e l’applicazione della legge”.



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