Caso Rossi, indagine sui "festini": pronta l'opposizione alla richiesta di archiviazione

La battaglia giudiziaria va avanti: la difesa della famiglia dell'ex capo comunicazione Mps depositerà a giorni l'opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura di Genova

Di Redazione | 14 Luglio 2020 alle 18:25

Caso Rossi, indagine sui "festini": pronta l'opposizione alla richiesta di archiviazione

Non si ferma la battaglia della famiglia di David Rossi, la cui difesa depositerà in questi giorni l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Genova in relazione alle indagini sui presunti “festini” legati alla morte dell’ex capo comunicazione di Mps, dove si profilava l’accusa di abuso d’ufficio a carico di ignoti. La vedova di David Rossi, Antonella Tognazzi, crede fermamente che in quegli incontri a luci rosse si nasconda la chiave per scoprire la verità su una morte ancora oggi avvolta nel mistero. A rappresentarla è l’avvocato Carmelo Miceli, del foro di Messina. Si chiederà l’ascolto di nuovi testi, tra quelli finora scartati, e di alcuni già sentiti.

I pm liguri Vittorio Ranieri Miniati e Cristina Camaiori si sono occupati per due anni dell’inchiesta, nata dalle dichiarazioni rilasciate alle “Iene” dall’ex sindaco, e attuale capogruppo di Per Siena Pierluigi Piccini, sui presunti festini avvenuti nel senese, cui avrebbero partecipato – secondo le allusioni – nomi influenti della politica e della magistratura senese, interessati successivamente ad insabbiare le investigazioni sulla morte di Rossi (i pm senesi hanno querelato il programma Mediaset per diffamazione, e gli stessi Piccini e altri giornalisti del biscione sono finiti sotto indagine).

Interrogato dai magistrati, il giovane escort protagonista del servizio de le “Iene” non ha riconosciuto con certezza i personaggi mostrati in foto dagli inquirenti, contrariamente a quanto aveva fatto nella trasmissione tv, e anche dall’ascolto di altri testimoni non sarebbero state raccolte sufficienti prove per collegare il tutto con la morte di Rossi. In ogni caso, la Procura di Genova ha trasmesso gli atti al Csm per valutare se sussistano profili di tipo disciplinare su cui pronunciarsi a carico dei giudici di Siena.

C.C



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