Caso Santa Maria della Scala, difese rinunciano a impugnare sequestro probatorio del cantiere

Niente riesame: si attende adesso il conferimento dell'incarico al perito della Procura, dopodiché saranno nominati i consulenti di parte

Di Redazione | 17 Febbraio 2021 alle 23:19

Caso Santa Maria della Scala, difese rinunciano a impugnare sequestro probatorio del cantiere

Caso Santa Maria della Scala, c’è un colpo di scena. Gli avvocati dei quattro indagati per il presunto danneggiamento di un pavimento di valore archeologico durante gli scavi nella strada interna del complesso hanno formalizzato questa mattina la richiesta di rinuncia all’impugnazione del sequestro probatorio del cantiere. Sotto inchiesta, come noto, c’è il sindaco Luigi De Mossi, insieme al direttore dei lavori, al responsabile del progetto e al titolare della ditta che ha effettuato gli interventi. Si ipotizza per tutti loro reati di danneggiamento al patrimonio archeologico e una serie di contravvenzioni penali in ordine alla paesaggistica e alla tutela dei beni culturali.

L’udienza per discutere il riesame, che era prevista domani mattina di fronte al giudice Ottavio Mosti, sarà dunque un nulla di fatto, dove si prenderà semplicemente atto della rinuncia all’impugnazione. Una scelta, quella degli avvocati difensori, puramente dettata da una strategia difensiva. I legali infatti avevano chiesto il riesame riservandosi nei giorni successivi di poter tornare sui loro passi, una volta visti gli atti dell’indagine. Ora si attende che la Procura di Siena formalizzi l’incarico ad un perito per la valutazione dei lavori (è stato scelto un docente universitario di fuori Siena, che avrà un tempo massimo di 2-3 mesi) dopodichè anche le difese si avvarranno di un consulente di parte, col cantiere che rimarrà sotto sequestro finchè non saranno espletati tutti i rilievi e i vari accertamenti.

C.C



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