Catturati e messi in salvo i lama di Gaiole in Chianti

Gli animali erano sempre più a rischio predatori. Gli esemplari rimasti sono due, ma la settimana scorsa è nato un cucciolo

Di Redazione | 24 Novembre 2020 alle 11:53

Erano diventati ormai uno dei simboli dei boschi di Gaiole in Chianti, ma a causa dei predatori rischiavano di scomparire per sempre. Per questo ieri alcuni volontari dell’Associazione SOS Animali Onlus, insieme ai Carabinieri Forestali e la Polizia Provinciale, hanno catturato, non senza fatica, i lama di Gaiole in Chianti, portandoli in salvo dai predatori a Semproniano, centro di recupero animali selvatici.

La storia dei lama è molto particolare: scappati una decina di anni fa dallo zoo di Cavriglia, gli animali, tutt’altro che autoctoni, si erano ambientati nei boschi tra Gaiole e Radda in Chianti. Quello che all’inizio era un branco piuttosto numeroso, di circa dieci esemplari, col passare degli anni si era notevolmente ridotto, anche a causa dei predatori che pullulano in quei boschi. Di recente gli avvistamenti riguardavano soltanto tre esemplari, due femmine e un maschio, ormai anziano e ferito ad una zampa. E’ stata forse proprio la zoppia dell’animale a permettere ai predatori di catturarlo: nei giorni scorsi è stato infatti segnalato il decesso dell’esemplare maschio. Nella tragedia rimane però una buona notizia: circa una settimana fa infatti una delle due femmine rimaste ha partorito un piccolo cucciolo di lama. Una notizia meravigliosa per il branco, formato ormai soltanto dalle due femmine rimaste e il neonato, che ha deciso di spostarsi in una zona il più possibile al riparo dai predatori. E’ stata proprio ma maggiore sedentarietà dovuta alla necessità di accudire il cucciolo che ha permesso l’intervento di recupero degli animali.

Rimane però un po’ di amaro in bocca da parte degli abitanti di Gaiole: i lama erano infatti diventati ormai delle celebrità nel piccolo comune, tanto che la notizia della cattura ha turbato un po’ gli animi anche se, come sottolineato dal sindaco, era necessaria per non mettere a rischio la vita degli stessi.

Un lavoro quello di recupero non certo facile, che ha necessitato di tutta l’esperienza dei volontari. “Noi siamo convenzionati con la Regione Toscana per il recupero di fauna in difficoltà, per quello che riguarda gli adulti – spiega Fiora Branconi, presidente di SOS Animali Onlus, associazione che opera sui territorio delle province di Siena, Arezzo e Grosseto per il recupero di fauna selvatica autoctona in difficoltà – mentre i comuni dovrebbero rimborsarci per il recupero e il mantenimento dei piccoli che noi recuperiamo, manteniamo e cerchiamo poi di rimettere in natura. Questa cosa sembra però non essere recepita dai comuni, tranne 4 o 5. Io non posso far lavorare i miei veterinari gratuitamente, sarò costretta a non fare recuperi di piccoli uccelli nei comuni non convenzionati. E’ un colpo al cuore per me, ma purtroppo è così”.



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