Cisl sanità: le richieste su servizio trapianto di rene all'ospedale di Siena e carenza cronica di personale

" E' la fine di una storia di eccellenza rappresentata dalla scuola senese di trapianto di rene, riconosciuta a tutti i livelli come una delle più importanti sul territorio nazionale"

Di Redazione | 12 Dicembre 2021 alle 13:31

Cisl sanità: le richieste su servizio trapianto di rene all'ospedale di Siena e carenza cronica di personale
Le segreteria di Cisl Sanità Cisl Fp e Confederazione Ust Cisl intendono
congiuntamente ritornare sull’argomento “sanità” con i dovuti aggiornamenti pertinenti, in particolar modo al servizio consolidato da anni, sul trapianto di rene insieme alla carenza cronica di personale del comparto.

“Il primo argomento ci preoccupa non poco – spiegano – di fronte alla conclamata chiusura dell’attività, almeno fino al 10 gennaio 2022, così come dichiarato dal Direttore Generale Barretta; tale preoccupazione diventa reale in quanto potrebbe determinare, se così concepita, la fine di una storia di eccellenza rappresentata dalla scuola senese di trapianto di rene, riconosciuta a tutti i livelli come una delle più importanti sul territorio nazionale.
Se a questa preoccupazione si aggiunge la messa in discussione non solo del diretto indotto scientifico, ma anche da quello economico sia per l’azienda che per la città, non ci possono rassicurare certe dichiarazioni espresse in maniera vaga ed insufficiente.
Qualunque scelta in futuro sarà operata in materia, non potrà mai compensare la caduta di immagine della nostra sanità”.

“In merito al secondo punto – proseguono – non possiamo che rimarcare il costante aumento di carico di lavoro pro capite del personale operante all’azienda ospedaliera, con continui salti di riposo, negazione sia delle ferie contrattuali che di quelle invernali, in antitesi alle normative contrattuali, ricorrendo tra l’altro all’utilizzo, alquanto discutibile, della produttività aggiuntiva.

Discutibile da due punti di vista: primo perché si evitano accuratamente in questa maniera
assunzioni di nuovo personale, (mentre le altre aziende hanno assunto durante l’anno, l’azienda non ha sostituito nessun turn over e nessun operatore sospeso per la vaccinazione) secondo perché si sacrifica enormemente gli operatori, demotivandoli e mettendoli in difficoltà ed a rischio di errore di fronte all’utenza.
Infatti questa azienda ospedaliera è l’unica in tutta la Toscana a non aver provveduto alle
assunzioni da lei stessa richieste nei primi mesi dell’anno e già, dal mese di agosto 2021,
autorizzate dalla Regione Toscana, creando un importante “buco di organico” già preesistente.
Non possono essere sufficienti risposte in tal senso che vanno esclusivamente nella direttiva del mero risparmio economico, mettendo in secondo piano, la salute dell’utenza, i servizi offerti e la qualità del lavoro e del clima interno”.


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