Classifica QS Università 2023, Ateneo Siena perde 100 posizioni. Di Pietra: "Presenti in graduatoria, già attestato di merito"

Le Università italiane sul podio delle migliori tra quelle dei Paesi europei, l'Ateneo senese si attesta in 21esima posizione in Italia secondo le QS World University Rankings, e scende rispetto allo scorso anno nella fascia 750esimo e 800esimo posto a livello mondiale. Un esito che non preoccupa il Rettore Roberto Di Pietra

Di Redazione | 23 Marzo 2023 alle 21:00

È stata pubblicata l’edizione 2023 del report QS World University Rankings by Subject, che stila la graduatoria delle migliori università al mondo analizzando 54 materie raggruppate in 5 ampie aree tematiche. Il nostro Paese è la settima nazione al mondo per numero di posti in classifica e nel 2023 la performance complessiva migliora del 6,8 per cento. Nel dettaglio, l’Italia è terza in Europa per numero di posti in classifica e tra i primi dieci al mondo, dopo i Paesi Bassi e Svizzera.

Risultato peggiorato rispetto allo scorso anno per l’Università degli studi di Siena che scivola di circa 100 posizioni nella fascia tra il 750esimo e l’800esimo posto. Non un dato allarmante per il Rettore Roberto Di Pietra perché la classifica si basa anche su dati soggettivi che non riguardano l’Ateneo senese, già solo la presenza di Unisi nella lista delle 1422 analizzate è un buon riconoscimento di merito.

“Le classifiche sono fatte anche per modificarsi – afferma a Siena Tv il rettore Roberto Di Pietra – si consideri che noi siamo tra i 56 atenei italiani sugli 84 statali e non statali, 96 includendo le telematiche, alcuni atenei proprio non ci sono, noi invece ci siamo da sempre, alcuni anni guadagniamo posizioni, altri anni le perdiamo. Da ricordare che il Qs include 1400 atenei al mondo su 18mila”.

L’Università degli Studi di Siena comunque si classifica in 21esima posizione tra gli atenei italiani: un esito tutto sommato positivo che comunque stimola il neo Rettore a lavorare per migliorare il grado di attrattività e la performance già buona soprattutto in determinate aree disciplinari. “E’ un elemento che conferma quanto di buono l’Università fa, lavoreremo certo per migliorare il posizionamento nella classifica, che in alcune aree ci vede come eccellenti, penso agli studi di archeologia, linguistica, farmacia e medicina”.



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