Confronti: "Pd, candidatura di Letta alle suppletive di Siena condizionata all'impegno su Mps"

L'intervento dell'associazione: "Porte aperte alla candidatura a patto che il PD senese recuperi la sua funzione, ponendo sulla candidatura questo ineluttabile mandato. Gli scenari che stanno maturando, sui destini di Rocca Salimbeni, sono preoccupanti"

Di Redazione | 15 Giugno 2021 alle 12:07

Confronti: "Pd, candidatura di Letta alle suppletive di Siena condizionata all'impegno su Mps"

“C’era una volta un Partito, a Siena, che aveva il senso della sua funzione: rappresentare le esigenze del territorio nelle sedi istituzionali, affidando alle sue elette e ai suoi eletti il compito di dare loro legittima soddisfazione. Oggi quel Partito, è evidente, non c’è più”. Così l’Associazione Confronti sul Monte dei Paschi di Siena e la richiesta di candidatura a Enrico Letta da parte del Pd provinciale per le suppletive.

“La direzione provinciale del Partito Democratico (di cui molti di noi sono fondatori) – prosegue Confronti – offrendo al segretario Letta il seggio lasciato libero da Padoan senza alcun mandato di rappresentanza degli interessi territoriali, ha sancito di aver perduto, questo senso. E di non conoscere il valore, determinante, del rapporto fra eletto e territorio. Chiunque succederà al presidente di Unicredit – che ha disatteso il mandato elettorale ricevuto – non potrà esimersi dal difendere l’automa esistenza del Monte dei Paschi di Siena, nella sua integrità, quale attore di primo piano del sistema bancario nazionale, perdurando la presenza maggioritaria dello Stato nel suo capitale, unica soluzione che oggi possa fare l’interesse dei senesi. Per Letta, che ha competenze e capacità, nonché, oggi, il ruolo politico per svolgere questa rappresentanza, le porte della candidatura sono dunque aperte. A patto, però, che il PD senese recuperi la sua funzione, ponendo sulla candidatura questo ineluttabile mandato. Da subito.  Perché gli scenari che stanno maturando, sui destini di Rocca Salimbeni, sono preoccupanti: non solo lo spezzatino, ma anche una residua ‘banchina’ sbolognata ad una Fondazione che né oggi né domani avrà i mezzi per fare il banchiere, checché ne pensino “il civico” Sindaco De Mossi e “l’infaticabile” Governatore Giani”.

 



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