Disforia di genere, a Careggi arrivano gli ispettori. Maesi (Arcigay): “Dal Ministero intento persecutorio”

Dopo le interrogazioni parlamentari del mese scorso il Ministero della Salute manda gli esperti a Firenze per fare chiarezza sul trattamento. L'assessore regionale Spinelli ai nostri microfoni: “Speculazione politica”, FdI risponde: “Siete voi a strumentalizzare”

Di Simona Sassetti | 24 Gennaio 2024 alle 18:45

Non si placa la polemica sui percorsi relativi al trattamento dei bambini con disforia di genere e all’uso del farmaco triptorelina all’Ospedale Careggi. L’assessore regionale Serena Spinelli spera che dietro all’ispezione non ci sia una “speculazione politica”, così come l’assessore regionale Simone Bezzini auspica che questa vicenda non venga strumentalizzata dal punto di vista politico. Parole che hanno trovato l’immediata risposta da parte di Fratelli d’Italia che difende l’ispezione. Lo stesso ministro della Salute Orazio Schillaci afferma che l’ispezione non è un gesto punitivo ma “una verifica di quello che è stato fatto e se sono state seguite le normative vigenti”. Parole a cui risponde la presidente di Arcigay Natascia Maesi: “Se l’intento del Ministero della Salute non è punitivo è quanto meno e senza dubbio “persecutorio – afferma-. Da quando questo Governo si è insediato, la nostra comunità non è più al sicuro ed è sotto una lente di ingrandimento insostenibile ed oppressiva. Si agisce sulla base di pregiudizi ideologici per negare diritti fondamentali: in questo caso il diritto alla salute delle persone e adolescenti transgender. Assistiamo ad un vergognoso tentativo di gettare fango sull’attività di uno dei maggiori Centri di eccellenza nel sostegno ai percorsi di affermazione di genere. Al clima di sospetto creato al solo scopo di generare allarme sociale, rispondiamo con i fatti, registrando la soddisfazione delle famiglie prese in carico dal Careggi. Nel racconto delle persone direttamente coinvolte, la triptorelina è un farmaco salvavita che aiuta gli adolescenti con varianza di genere a ritrovare la loro serenità. Gli studi hanno dimostrato che le persone in trattamento hanno più tempo per consapevolizzare la loro condizione e sono meno esposte a depressione, disturbi alimentari, comportamenti autolesionisti e pensieri suicidari. Non abbiamo elementi per dubitare delle procedure adottate dall’equipe del Careggi nel rispetto delle guida nazionali e internazionali. Questa iniziativa è solo l’ultimo capitolo di una violenza istituzionale che non esitiamo a definire Transfobia di Stato. Faremo tutto quello che è necessario per far sentire la voce delle persone trans, le principali vittime di questo vergognoso attacco”.

L’ispezione, iniziata ieri, è arrivata a seguito di un’interrogazione parlamentare presentata dal capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri. Nel testo dell’interrogazione Gasparri scrive di aver avuto notizia che all’ospedale Careggi di Firenze la triptorelina venga fornita senza rispettare le procedure individuate dall’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) per la sua somministrazione e che «ai bambini di età media di 11 anni» che si rivolgono alla struttura non viene «fornita assistenza psicoterapeutica e psichiatrica e che nello stesso ospedale il reparto di neuropsichiatria infantile proprio non esiste». Alle affermazioni di Gasparri, la struttura ospedaliera ha risposto che i casi in cui è stata somministrata la triptorelina sarebbero molto pochi e per ognuno di essi si parla di procedure già ben avviate dalle famiglie dei minori coinvolti. Ad essa si è aggiunta una relazione della Regione Toscana nella quale si vede come nel 2023 la somministrazione della triptorelina sia diminuita e come l’età media di chi accede al servizio è di 14,8 anni e di chi riceve il farmaco 15,2, dunque ragazzi già in pubertà. A svolgere invece il servizio di valutazione psicologica è l’ASL Toscana centro. La disforia di genere delle persone minorenni non adeguatamente trattata è associata a più alti livelli di ansia e depressione, e a un più alto rischio di suicidio e autolesionismo, come ha ricordato Spinelli. “Spero che la commissione abbia verificato la qualità e la necessità di un centro per la disforia di genere, che supporta i ragazzi e ragazze, che evita suicidi, atteggiamenti di autolesionismo. Noi sappiamo di avere un centro di eccellenza fatto di professionisti seri che danno tanto a tante famiglie. Vorrei che la politica tenesse fuori le proprie elucubrazioni rispetto alle necessità e ai bisogni delle persone”. La relazione degli esperti sarà consegnata entro 15 giorni al ministro che dovrà poi valutare eventuali decisioni anche su una revisione dell’iter di trattamento.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



Articoli correlati