Espulso e rimpatriato il 31enne arrestato a Siena per violenza sessuale

Il Prefetto di Siena ha emesso il decreto di espulsione. L'uomo è stato rimpatriato in Bangladesh

Di Redazione | 22 Febbraio 2022 alle 16:30

Espulso e rimpatriato il 31enne arrestato a Siena per violenza sessuale

E’ stato espulso e rimpatriato in Bangladesh lo straniero arrestato a Siena dalla Polizia di Stato, per violenza sessuale, lo scorso 23 gennaio. L’uomo, 31enne, aveva palpeggiato una minorenne dentro ad un negozio, poi una maggiorenne in un altro esercizio del centro storico e, subito dopo, compiuto atti osceni davanti ad altre donne.

Gli agenti delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, immediatamente intervenuti, l’avevano bloccato in via Pantaneto, mentre ancora si trovava dentro al locale, arrestandolo in flagranza di reato.
Subito dopo l’arresto, in sede di Giudizio di convalida, valutate le sue condizioni psichiche non compatibili col regime di detenzione, ne era stato disposto il ricovero nel reparto di psichiatria dell’Ospedale senese. Nel frattempo, i poliziotti dell’Ufficio Immigrazione della Questura si sono messi al lavoro per vagliare sua posizione sul territorio nazionale.

Accertatane l’irregolarità, dato che aveva il permesso di soggiorno scaduto da tre mesi e non aveva mai richiesto il rinnovo, e tenuto conto dei gravi fatti commessi, sono state avviate le pratiche finalizzate all’espulsione e al suo rimpatrio nel territorio di origine.

Ottenuto il relativo nulla osta dall’Autorità Giudiziaria, il Prefetto di Siena ha emesso il decreto di espulsione, che è stato eseguito con ordine da parte del Questore Milone, di accompagnamento coattivo alla Frontiera e successiva scorta internazionale fino al Bangladesh, autorizzata dal competente ufficio ministeriale.

I poliziotti dell’Ufficio Immigrazione, che hanno curato tutte le attività amministrative connesse, l’hanno, pertanto, condotto a Roma e poco dopo scortato sul volo partito dall’aeroporto di Fiumicino e diretto a Daha. Come disposto dal Giudice di Pace di Siena, in sede di concessione del nulla osta all’espulsione, considerato lo stato psichico in cui versa lo straniero, si è reso necessario anche il suo accompagnamento in patria.



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