Giani: "Zona rossa in provincia di Siena ha bloccato la crescita di casi e ricoveri. Sì alla produzione senese del vaccino"

Il punto del presidente a margine della visita al policlinico le Scotte: "In provincia di Siena c'è una tendenziale stabilità, ho la sensazione che possa restare arancione". "Il metodo adottato per chiusure delle scuole e colorazioni, analizzando la situazione comune per comune per i singoli provvedimenti, è il più ragionevole. Spero che subito dopo Pasqua, fra vaccini e fattori ambientali, ci possa essere più tenuta"

Di Redazione | 9 Marzo 2021 alle 14:40

Giani: "Zona rossa in provincia di Siena ha bloccato la crescita di casi e ricoveri. Sì alla produzione senese del vaccino"

Il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in occasione di una visita all’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena ha incontrato oggi i giornalisti per fare il punto sulla situazione sul Covid-19, alla presenza del direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, professor Antonio Barretta.

“L’ospedale e il suo direttore generale stanno svolgendo un grande lavoro – ha esordito Giani – Barretta è riuscito a realizzare 8 nuovi posti di terapia intensiva in più rispetto ai 19 in essere. Siamo qui anche per fare una valutazione sull’andamento della pandemia. C’è un chiaro segnale: dopo la settimana in zona rossa nella provincia di Siena si è bloccata la crescita continua di ricoveri e contagi, c’è una tendenziale stabilità, ho la sensazione che possa restare arancione”.

Le scelte su chiusure e colorazioni: “Il metodo che ci siamo dati è quello più ragionevole – afferma Giani – ovvero chiamare i singoli sindaci e chiedere se la sentono di applicare la zona rossa, se avvertono la presenza di varianti, valutando poi la chiusura delle scuole: si tratta di una valutazione provinciale con una analisi comune per comune, per i singoli provvedimenti. Sono un grande sostenitore della scuola in presenza, la dad è una integrazione, non una sostituzione, le chiusure sono disposte solo in casi di estrema necessità”.

La situazione generale della regione: “La Toscana che interviene in modo chirurgico con le zone e chiusure funziona per avere una certa stabilità. A oggi i posti Covid occupati negli ospedali sono 1300, ad ottobre erano più di 2200. Domani arrivano 40mila dosi di Astra-Zeneca e altre 30mila dosi di Pfizer. Abbiamo già somministrato 385mila dosi, speriamo che l’argine dei vaccini possa frenare il corso della pandemia. Il mese di marzo è quello più difficile, come fu l’anno scorso. Spero che subito dopo Pasqua, fra vaccini e fattori ambientali, ci possa essere più tenuta”.

A Siena una linea di produzione dei sieri? “Ci stanno lavorando a livello nazionale. Rispetto i ruoli, è evidente che se interviene il ministro Giorgetti c’è maggiore autorevolezza. Ci sono tutte le condizioni per costruire la linea di produzione, dobbiamo guardare lontano consapevoli che 50 milioni di vaccini vanno prodotti per 3-4 anni. La via senese per la produzione dei vaccini trova la mia assoluta e concreta disponibilità”.

 



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