Giornata nazionale della donazione degli organi: nel 2021 a Siena 49 donatori

Nell'Asl Toscana sud est sono stati 179 i donatori nel 2021. La testimonianza: “Donare i propri organi trasforma la morte in vita per la salvezza degli altri”

Di Redazione | 23 Aprile 2022 alle 11:39

Giornata nazionale della donazione degli organi: nel 2021 a Siena 49 donatori

Domenica 24 aprile si celebra la 25a Giornata nazionale della donazione degli organi e tessuti.

La Toscana è tra le Regioni più virtuose a livello italiano per quanto riguarda il numero di donatori, ma è ancora molto alta la mortalità delle persone in lista di attesa per un trapianto, in tutti quei casi dove il trapianto rimane l’ultima possibilità terapeutica.

Nel territorio dell’Asl Toscana sud est nel 2021 ci sono stati 150 i donatori di almeno un tessuto (cornee, cute , osso),  tra questi nell’area grossetana sono stati 75 donatori, in quella senese 45 donatori e nell’aretino 30 donatori. Inoltre sono stati  29 i donatori di organi (cuore, polmoni, fegato, reni)  di cui 12 nell’area  grossetana, 4  in quella senese e 13 ad Arezzo. In molti di questi casi, una volta superate tutte le valutazioni di idoneità necessarie, gli organi ed i tessuti sono stati trapiantati.

Per questa occasione i  familiari di una donatrice hanno voluto rilasciare una testimonianza che è insieme il racconto del dolore della perdita ma anche la consapevolezza di aver donato una speranza. “Quando si parla di donazione di organi – hanno scritto – viene naturale, quasi scontato, pensare all’immensa gratitudine che proverà, in ogni istante della sua esistenza, colui che ha potuto ricevere questo “preziosissimo dono”. La nostra famiglia, nel silenzio del proprio dolore, tuttavia, desidera esprimere un grazie sincero proprio a voi malati, perché attraverso questo atto di amore incondizionato, riuscirete a consolarci, dando un “senso a quell’assenza”, a quell’assurda e inaspettata mancanza di chi, a differenza nostra, ha vissuto un destino spesso ingiusto e troppo breve. Questo “senso” noi l’abbiamo trovato ed è racchiuso in questa magnifica citazione: “Donare i propri organi è un gesto sacro. E’ trasformare la propria morte in vita per la salvezza degli altri”.

Altra testimonianza è quella di una ragazza che ha ricevuto una donazione, e per la quale adesso la vita è cambiata: “Sono una ragazza come tutte le altre che ama la vita, divertirsi e stare bene! Purtroppo a causa della mia malattia, la fibrosi cistica, ho dovuto fare un trapianto di polmone bilaterale che, dopo alcuni mesi di convalescenza e le necessarie attenzioni, è andato alla grande perché ho sconfitto la brutta bestia (come la chiamo io). Grazie al trapianto ho finalmente potuto coronare il mio sogno, quello di poter creare una famiglia tutta mia. Non finirò mai di ringraziare la famiglia che mi ha permesso di poter rinascere. Il dono che mi ha fatto, lo porterò sempre con me con Amore e riconoscenza perché, per quanto la vita ci sembra assurda e complessa, la vita ci aspetta!”

“E’ molto importante fare una scelta consapevole in vita sulla propria volontà di donare gli organi e tessuti dopo la morte – lancia il suo appello la dottoressa Lara Entani direttrice del Coordinamento Locale donazioni e trapianto della Asl Toscana sud est – , una scelta che può essere fatta in vari modi, recandosi presso la propria Asl di riferimento, iscrivendosi all’Associazione Italiana Donatori di Organi (AIDO) o presso gli uffici anagrafe dei comuni dove, durante la fase di rilascio o rinnovo della carta di identità, viene registrata la propria espressione di volontà; scegliere SI alla donazione è un gesto di amore incondizionato nei confronti di un’altra persona. Operando all’interno dell’Organizzazione Toscana Trapianti anche la nostra azienda – prosegue – svolge un ruolo importante grazie alla collaborazione e professionalità di tutto il personale medico ed infermieristico dei reparti interessati e dei Coordinamenti Locali che quotidianamente si impegnano per portare avanti i percorsi di donazione attivi a livello aziendale.

Vorrei ringraziare in particolare tutti familiari dei donatori che in questi anni e nonostante la tragedia che stavano vivendo in quel momento, non hanno esitato ad accogliere la nostra richiesta di donazione – conclude la dottoressa Entani – consapevoli che stavano dando un’ulteriore chance di vita ad un altro essere umano”.



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