Gruppo consiliare Pd Siena: "Perchè vendere il campo sportivo presso le Fonti d'Ovile?"

Presentata un'interrogazione in Consiglio comunale

Di Redazione | 14 Dicembre 2021 alle 18:34

Gruppo consiliare Pd Siena: "Perchè vendere il campo sportivo presso le Fonti d'Ovile?"

Presentata dal gruppo consiliare Pd di Siena (Alessandro Masi – Luca Micheli – Giulia Periccioli – Bruno Valentini) una interrogazione sulla vendita del campo sportivo presso le Fonti d’Ovile. “Nel febbraio 2020 – recita l’interrogazione – l’assessore alla Pubblica istruzione Paolo Benini dichiarò: “ho fatto togliere il campino di calcio di Ravacciano (a fianco delle Fonti d’Ovile) dall’elenco dei beni comunali in vendita”. Al contrario la Giunta ha inserito nell’elenco dei beni comunali destinati all’alienazione proprio il suddetto campino, per un valore di 70mila euro; l’area urbanistica nella quale è inserito il suddetto impianto sportivo è classificata urbanisticamente come uno “spazio pubblico”, ovvero più specificamente come un’area “pubblica” sistemata a verde nella quale possono esserci spazi attrezzati per il gioco, per la pratica sportiva di base, nonché chioschi, servizi igienici e piccoli fabbricati necessari alla fruizione e gestione di dette aree; esistono due progetti (uno finanziato col Bando Periferie ed uno col Bando Horizon) finalizzati a valorizzare la vallata di Ravacciano, che potrebbero consentendo il finanziamento del recupero dell’area delle Fonti di Ovile, impianto sportivo compreso”.

Il Pd chiede al Sindaco “se era proprio necessario, vista anche l’esiguità del possibile incasso, privarsi di un potenziale impianto sportivo pubblico in una zona della città particolarmente carente, e perchè non è stata vagliata la possibilità di lasciare l’impianto alla proprietà pubblica, affidandolo in gestione ad associazioni sportive di base”. Infine si chiede se è stata valutata “la regolarità della cessione a privati di un’area definita urbanisticamente come uno spazio pubblico, per di più con vincoli che potrebbero ostacolare la libera fruibilità del bene per gli eventuali acquirenti”.



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