Gsk, 660 lavoratori interinali tra Siena e Rosia. La questione va in Consiglio regionale

Di Redazione | 11 Luglio 2018 alle 19:51

Gsk, 660 lavoratori interinali tra Siena e Rosia. La questione va in Consiglio regionale

I consiglieri di Sì-Toscana a Sinistra Sariti e Fattori presentano una mozione: “Sindacati senza risposta, si apra un tavolo regionale”

“Alla Gsk di Siena una lavoratrice non vedrà rinnovato il suo contratto dopo 78 mesi di precariato, ed è solo uno dei vari casi che si stanno presentando nell’azienda. E’ giunto il momento che la Regione Toscana apra un tavolo per affrontare la questione dell’esorbitante numero di lavoratori interinali impiegati dalla casa farmaceutica: addirittura 660 tra Siena e Rosia”, affermano Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, che hanno presentato una mozione in merito.

“Purtroppo questa situazione – continuano i consiglieri – è determinata da un accordo sullo staff leasing del 2011 che favorisce il ricorso alle agenzie interinali per coprire un terzo del totale del personale impiegato nei due stabilimenti, salvo prevederne una futura stabilizzazione. L’accordo fu elaborato ad un tavolo al quale sedeva anche la Regione Toscana, che oggi non può tirarsene fuori. Fu un accordo sofferto, mai veramente digerito dai lavoratori, ma che venne considerato necessario per mantenere la produzione in Toscana, quando la proprietà era ancora Novartis. Il quadro nel frattempo è mutato sensibilmente: in meglio se si considera il volume di produzione di GlaoxSmithKline, in peggio se si considerano i diritti degli interinali, anche a causa del Jobs Act”.

“La Regione non può restare indifferente davanti ai primi tre casi segnalati dalla Filctem Cgil: già due lavoratori, dopo 5 anni, sono stati lasciati a casa e ad agosto toccherà ad una lavoratrice che, tra università, stage e contratti di collaborazione, ha speso in Gsk 78 mesi della propria esistenza. Insomma, il meccanismo di stabilizzazione degli interinali non funziona e deve essere rivisto, tornando a convocare un tavolo regionale”. “E’ poi inaccettabile che Gsk sostituisca i lavoratori a cui non viene rinnovato il contratto con nuovi interinali. E’ beninteso che qui non si sta parlando di riduzione dei posti di lavoro. Le stabilizzazioni nell’arco degli anni, anche rispetto a quando c’era Novartis, ci sono state, ma sui 2160 dipendenti circa di Gsk, è incredibile che quelli in somministrazione oscillino sempre tra i 500 e i quasi 700”.

“In passato, vi era una giustificazione per questo ricorso agli interinali, dovuta alla chiusura di alcune produzioni. Ora, rivendica la RSU di Siena e Rosia questo rischio non c’è e allora non si capisce perché la proprietà continui su questa strada”. “Lo sfruttamento soprattutto di giovani e laureati, ma non solo, cui dobbiamo assistere da parte del colosso farmaceutico – aggiungono Fattori e Sarti – segna un’altra pagina problematica della presenza delle multinazionali nel nostro territorio”.

“La RSU da tempo ha sollecitato Gsk Vaccines senza ottenere risposta. Chiediamo alla Regione di fare il possibile perché la casa farmaceutica si apra al confronto. Serve un dialogo che porti a una riduzione del numero degli interinali sul totale degli assunti”, concludono i consiglieri.

 



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