Il nido degli orrori: bimbi legati e lasciati a dormire al freddo in terrazzo

Di Redazione | 18 Febbraio 2019 alle 11:29

Il nido degli orrori: bimbi legati e lasciati a dormire al freddo in terrazzo

Una lunga serie di violenze sui piccoli

Un vero luogo di sopraffazione, più che di gioco e innocenza, l’asilo nido domiciliare di Siena della 52enne arrestata dai carabinieri, P.M, (LEGGI QUI: https://www.radiosienatv.it/violenza-sui-bambini-dellasilo-nido-arrestata-educatrice/). Strattonamenti, percosse, ferite, urla, insulti e pressioni su bocca e sterno per obbligare i bambini a mangiare. Ma non solo.

I piccoli venivano costretti a dormire al buio nella camera da letto della donna, e nel terrazzo, anche al freddo e durante le intemperie. Tanto che durante le indagini, si è dovuto intervenire perchè un passeggino era stato lasciato nel balcone, con le urla di una bimba che avevano attirato i passanti. Addirittura i ragazzi venivano immobilizzati con del nastro adesivo. Un campionario dell’orrore che le forze dell’ordine sono riuscite a smascherare e fermare. I genitori venivano informati delle attività dei figli con foto e video via cellulare che si pensa però potessero essere non veritieri.

“Sono un’educatrice filo-montessoriana, mamma (e vedova) di tre figli da me cresciuti con grande senso del dovere – questa è la descrizione offerta dall’educatrice – Ho scelto di diventare una tata perché vorrei continuare a trasmettere il mio contributo educativo e di amore a tutti i bimbi che avrò il privilegio di poter accogliere nel luogo in cui abito. Accolgo prevalentemente bimbi dai 3 ai 36 mesi, mattina e pomeriggio. Gli orari sono flessibili e personalizzabili secondo le esigenze delle famiglie e i costi contenuti. Questo progetto, da me scritto nel 2006, finalmente nel 2018 trova la sua piena realizzazione proprio perché, come il motto al quale da sempre mi ispiro, “volere è potere”. Attualmente è l’unico nido domiciliare a Siena che utilizza un sistema di connessione in real time con i genitori che facilita fortemente la comunicazione laddove sarebbe impensabile poterla avere”.


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