Il Palazzo delle Papesse riapre le porte per la mostra di Salvador Dalì

Dal 18 Settembre, per un anno, sarà possibile ammirare oltre 200 opere dell'artista spagnolo figura di spicco del Surrealismo

Di Redazione | 4 Settembre 2020 alle 17:41

Il Palazzo delle Papesse riapre le porte per la mostra di Salvador Dalì

Le opere di Salvador Dalì arrivano a Siena dal 18 settembre e saranno ospitate per un anno, fino al 30 Settembre 2021, nel Palazzo delle Papesse, storico polo museale senese che riaprirà per l’occasione dopo dodici anni.

Si tratta di circa 200 opere di proprietà privata, appartenenti a Beniamino Levi, uno dei più grandi collezionisti al mondo di Salvador Dalì. La mostra si concentrerà sopratutto sulle opere scultoree in bronzo, ma non mancheranno le paste di vetro, gouache, acquerelli, mobili e altre opere dell’artista spagnolo figura di spicco del Surrealismo.

La mostra arriva a Siena grazie al lavoro del consigliere comunale Eleonora Raito, che si è personalmente occupata dei contatti e l’organizzazione della stessa.

“E’ il momento che a me piace, è il post Covid che deve riportare a Siena una spinta – spiega Raito – Alla città non manca niente, è ricchissima di tesori inestimabili, però è anche vero che non si può sempre restare adagiati sul “solito”. Siena aveva senz’altro bisogno, secondo me, di uno scatto in più, e soprattutto di riaprire un contenitore museale, quello delle Papesse, che è chiuso dal 2008″.

Oltre al peso culturale dell’iniziativa, la mostra porterà anche a molte assunzioni di personale tutto senese, oltre a coinvolgere le guide turistiche locali.

“Ad oggi, essendo ancora in periodo Covid, non sappiamo quali saranno i risultati – spiega Ferruccio Carminati, responsabile culturale dell’organizzazione Dalì Universe – Per sopperire alla possibile mancanza di visitatori punteremo moltissimo sulla divulgazione per gli alunni di tutte le scuole di tutta la Toscana: faremo delle installazioni ad hoc per i ragazzi”.

“Perché Dalì? – conclude Elenora Raito – Perché se ci pensi bene non esiste città più surrealista di Siena”.



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