Marco Falaschi, volto noto del volley italiano e palleggiatore di lungo corso in Serie A1, ha un legame speciale con Siena. Non solo per aver vestito, nella stagione 2019-2020, la maglia della Emma Villas Siena, ma soprattutto per una passione che nasce da lontano e che si rinnova ogni anno: quella per il Palio.
“La passione per il Palio c’è sempre stata, fin da piccolo – racconta Falaschi –. Dopo l’anno vissuto a Siena, un anno splendido purtroppo interrotto dal Covid, questo legame è cresciuto ancora. E così, quando posso, soprattutto a luglio prima della preparazione estiva, torno sempre. Sempre presente”.
Anche quest’anno Marco è tornato accompagnato dai colleghi e amici pallavolisti Davide Candellaro, centrale della Sir Susa Vim Perugia con la quale ha vinto recentemente la Champions League, e Lorenzo Tosi, per anni protagonista sui campi della Serie A2. E proprio Siena ha ritrovato il palleggiatore toscano fra i vicoli e le cene di contrada. Con il suo solito sorriso ammette: “Non so se si può dire, ma spesso andiamo con amici in comune nell’Oca. Anche ieri eravamo alla cena della Prova Generale. Vedremo il Palio in prima linea da dietro al mossiere”.
Per Falaschi, il fascino del Palio non si esaurisce nei quattro giorni della Festa, ma vive nella quotidianità: “Mi ha sempre colpito l’orgoglio che i senesi hanno per la città e per la propria contrada. È un amore autentico, viscerale, che andrebbe riscoperto da tutti. Qui il Palio si vive ogni giorno dell’anno, ed è questo che lo rende unico“.
E sul parallelo con la fede sportiva, lui che dello sport ha fatto una carriera di altissimo livello, tra Nazionale e Club di primissimo livello italiani e non solo, non ha dubbi: “La fede per una squadra può arrivare fino ad un certo punto… quella contradaiola no. È qualcosa che va oltre. Più dello sport, sicuramente”.