Inchiesta corruzione, i difensori dei due dirigenti si oppongono alla misura interdittiva

I legali di Turillazzi hanno depositato oggi appello al Tribunale del Riesame di Firenze, lo stesso faranno nelle prossime ore i difensori di Rossi

Di Redazione | 19 Maggio 2020 alle 14:06

Inchiesta corruzione, i difensori dei due dirigenti si oppongono alla misura interdittiva

Inchiesta su presunti scambi di favori e corruzione tra le società a partecipazione pubblica Fises e Terre Cablate Reti e Servizi Srl, gli avvocati difensori dei due dei 4 dirigenti indagati, Marco Turillazzi e Davide Rossi, hanno deciso di opporsi alla misura cautelare personale dell’interdizione di 2 mesi dalle loro cariche lavorative – rispettivamente di amministratore unico e direttore generale – applicata dal Gip Alessandro Buccino Grimaldi.

Oggi i legali di Turillazzi, Fabio e Giulio Pisillo, hanno depositato appello al Tribunale del Riesame di Firenze, “appello – spiegano i difensori – che contesta sotto ogni profilo il provvedimento del giudice e la impalcatura accusatoria del pubblico ministero”. Lo stesso faranno nelle prossime ore gli avvocati di Davide Rossi, Lorenzo ed Enrico De Martino.

Secondo la Procura, ci sarebbe stato un presunto scambio di favori tra i due dirigenti, con al centro l’assegnazione di uno stage retribuito da parte di Terrecablate, a cui si legherebbero due pratiche, uno stralcio da mille euro su un rientro poco superiore ai 40mila euro e un finanziamento da altrettanti 40mila. Comparsi di fronte al gip per l’interrogatorio di garanzia, i due dirigenti hanno scelto la via del silenzio, dettata da motivi tecnici legati alla vasta mole di carte dell’inchiesta e dei tempi ristretti per la dovuta analisi.

C.C



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