Indennità di disoccupazione aumenta nel 2018 a Siena. Il 41% delle pensioni tra i 500 e i 999 euro

Di Redazione | 5 Novembre 2019 alle 14:42

Indennità di disoccupazione aumenta nel 2018 a Siena. Il 41% delle pensioni tra i 500 e i 999 euro

E’ la fotografia scattata dalla direzione provinciale Inps di Siena

Aumenta l’indennità di disoccupazione a Siena: +1391 rispetto al 2017. Nel 2018 cala il numero di commercianti e artigiani mentre cresce quello delle aziende. Diminuisce il numero delle pensioni, il 41% percepisce tra i 500 e i 999,99 euro al mese, il 18% sotto la soglia di 499,99 euro. Aumentano in provincia di Siena le prestazioni a sostegno del reddito a favore dei disoccupati; calano le posizioni attive di commercianti e artigiani; aumentano quelle delle aziende. E’ la fotografia del 2018 scattata dalla direzione provinciale Inps di Siena e presentata nel corso dell’incontro con la cittadinanza a Palazzo Patrizi che si è tenuto martedì 5 novembre.

“Un’iniziativa che permette all’Inps di uscire dalla sua “casa” e incontrare la cittadinanza per illustrare quello che quotidianamente facciamo sul territorio – ha dichiarato Emauela Paci, direttore provinciale Inps Siena Inps – perché siamo un’azienda di persone al servizio delle persone”.

“Siamo molto contenti di poter svolgere questa iniziativa anche in Toscana – ha sottolineato Marco Ghersevic, direttore regionale Inps Toscana – Quella di Siena è la prima sul territorio e noi speriamo di poterla replicare presto in altre città con lo stesso ottimo riscontro di presenti»

“La situazione a Siena è ben presidiata dal nostro assessore al sociale – –  ha aggiunto il vicesindaco del Comune di Siena Andrea Corsi -, stiamo cercando di dedicare sempre più risorse perché le persone che rischiano di scivolare nella povertà possano avere gli strumenti per evitarlo. La vera emergenza è il lavoro e per questo siamo convinti che è con un lavoro stabile che si combattono le emergenze sociali”.

“La situazione nel senese non è drammatica come in altre parti della Toscana, anche se qui una delle piaghe è il lavoro nero – ha sottolineato Anna Ferretti, volontaria Caritas -. Gli accessi ai nostri centri di ascolto sono principalmente di persone di origine straniera, anche se gli italiani sono in lieve aumento a causa di un fattore di impoverimento che si sta diffondendo. Nel 2018 sono state 538 le persone che si sono rivolte ai nostri centri, di cui 401 stranieri e 137 italiani2.

“La crisi ha colpito molto duramente il nostro Paese facendo raddoppiare le famiglie finite sotto la soglia di povertà – ha sottolineato Massimo D’Antoni professore associato Scienza delle finanze Università di Siena – e in questo senso l’introduzione del reddito di cittadinanza mira da un lato ad accompagnare nel mondo del lavoro e dall’altro a contrastare la povertà”.

“A Siena abbiamo assistito ad un fenomeno singolare: dall’entrata pratica del reddito di cittadinanza ad aprile 2019 le nostre erogazioni sono diminuite e le richieste arrivano maggiormente dagli stranieri – ha spiegato Pier Luigi Millozzi, direttore Microcredito di solidarietà -. Il bacino di utenza non è generalmente quello del reddito di cittadinanza, il Microcredito, infatti, che contrasta il pericolo che le persone cadano in povertà, si rivolge a chi ha esigenze temporanee di liquidità ed è in una posizione di lavoro stabile. Spesso i nostri interventi sono rivolti al pagamento di tasse universitarie, spese mediche, pagamento bollette a conguaglio che gravano su un bilancio familiare già al limite”.

I NUMERI

Dai dati illustrati da Inps Siena, emerge che nel 2018 le indennità di disoccupazione sono state 17235, facendo registrare un +1391 rispetto al 2017 (15844) e attestandosi ai livelli del 2015 quando le indennità erano 17509 (15860 nel 2016). Calano di pari passo le ore di cassa integrazione guadagni ordinaria, straordinaria e in deroga (1.446.023 nel 2018 contro 2.753.048 nel 2017). Una situazione di crisi che si riflette sul calo di soggetti commercianti attivi sul territorio provinciale: sono stati 10176 nel 2018 contro i 10264 del 2017 pari a -88 unità. Un calo che amplia la propria forbice nel raffronto con il 2015 andando ad evidenziare un -349 unità. Inevitabile il calo del saldo a fine anno della contribuzione corrente versata dai commercianti: 39.889.697 euro nel 2018 contro i 41.570.697 euro nel 2017 (-1.681.000 euro). Non va meglio nel settore dell’artigianato dove nel 2018 le posizioni attive erano 8434 contro le 8624 dell’anno precedente (-190 unità) mentre nel quadriennio 2015-2018 il calo è stato di 602 unità. Il saldo negativo a fine anno della contribuzione corrente versata dagli artigiani è stata di 35.518.992 euro contro i 36.389.796 euro del 2017 con un decremento pari a 870.804 euro. In questo quadro di crisi a fare eccezione sono le aziende con dipendenti che nel 2018 (6790) sono cresciute di 111 unità rispetto al 2017 (erano 6679) e di 605 unità rispetto al 2015 (6185). In crescita è, dunque, il saldo della contribuzione corrente versata dalle aziende: 758.043.410 euro nel 2018 contro i 739.580.567 euro nel 2017 (+18.462.843 euro).

I numeri dell’Inps Siena –  Nel 2018 è di 91 unità il numero della forza lavoro (era di 103 nel 2015, un calo dovuto al mancato turn over. Nel 2019 35 sono state le nuove assunzioni sul territorio provinciale): di queste il 55% ha un’età compresa tra i 50 e i 60 anni, il 23% tra i 40 e i 50 anni, il 18% ha più di 60 anni e il 4% meno di 40 anni. Sul territorio l’Inps è organizzato in una sede centrale a Siena e due agenzie a Montepulciano e Colle Val d’Elsa, oltre ad un “Punto cliente“ ad Abbadia San Salvatore. Nel 2019 (dato al 16 ottobre) sono stati 25.509 i ricevimenti agli sportelli, 18.002 nella sede centrale di Siena e 7507 nelle sedi provinciali. I contatti telematici degli utenti con l’Inps nel 2018 sono stati 10.168 (sede e provincia): di questi, 3976 attraverso la posta elettronica certificata, 4006 attraverso la LineaInps e 2186 tramite comunicazioni bidirezionali.



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