E' invalida ma la casa finisce all'asta: la politica si mobilita per Sandra Pelosi

Di Redazione | 2 Dicembre 2017 alle 12:21

E' invalida ma la casa finisce all'asta: la politica si mobilita per Sandra Pelosi

Il 5 dicembre l’appartamento finisce all’incanto: Lega Nord prepara un presidio, i militanti di Casapound hanno già annunciato che si barricheranno dentro per bloccare lo sfratto

L’incredibile storia riguardante l’imprenditrice Sandra Pelosi, residente in via dei Rossi, sta per arrivare al suo epilogo, con la casa della donna, rimasta invalida dopo aver subito un tragico incidente nel 2010, che il 5 dicembre andrà all’asta, dopo vari vicissitudini con banche e assicurazioni. Del caso si sono interessati nel tempo anche alcuni movimenti politici, e sono state organizzate varie forme di protesta e di solidarietà per la famiglia.

La vicenda di Sandra – Il 21 settembre 2010 va al lavoro come sempre, poi il terribile e tragico incidente che la renderà gravemente invalida. Iniziano giorni di angoscia, la sua vita è in pericolo, la sua azienda abbandonata e infine la diagnosi terribile e negli anni le complicazioni che non le permetteranno mai più una vita normale. Sandra Pelosi dichiara: “approfittando della mia malattia la banca mi ha imposto l’assunzione di impegni improponibili a condizioni capestro e ora mi vogliono pignorare l’unico bene che ho, la casa dei miei genitori”.

Ben 3 commissioni mediche accertano la grave e permanente disabilità ma l’Assicurazione con la quale pensava di proteggersi si rifiuta di pagarle il risarcimento e in 27 mesi nessun CTU nominato è riuscito o ha voluto confermare il gravissimo quadro clinico non consentendo il risarcimento con il quale avrebbe potuto salvare la casa. ”I primi 3 medici legali hanno rimesso il mandato, il quarto non sapevano fosse andato in pensione e il quinto dottore del CTU, nell’atto di accettazione, trascriveva male il quesito compromettendo l’esito della causa. In 27 mesi nessun CTU ha saputo mettere nero su bianco l’evidenza delle analisi invasive che ho subito, oltre al parere delle 3 commissioni mediche, che unanimi affermavano che sto morendo a causa delle complicazioni all’infortunio del settembre 2010” -continua lo sfogo di Sandra- “La banca, con la quale operavo a livello aziendale e personale, preoccupata che, a seguito del mio grave incidente, vista la mia invalidità totale e permanente, si potesse aggravare la situazione di rientro nei loro confronti, mi ha proposto una ristrutturazione finanziaria. Un mutuo con liquidità dove hanno riunito in una unica operazione tutte le mie posizioni aziendali e personali e soprattutto son riusciti ad ipotecarmi l’unica casa che possedevo. Insomma, nemmeno accorgendosi delle mie condizioni hanno avuto un briciolo di pietà. Approfittando della mia vulnerabilità, sono stata obbligata a sottoscrivere impegni improponibili visti i bilanci della mia azienda. Oltre alla garanzia della fidejussione extra contrattuale mia, hanno inserito mia suocera ultranovantenne invalida come me al 100%, mia figlia nullatenente e previa domiciliazione delle pensioni compresa quella di mio marito’ servito solo per iscrivere ipoteca”’.

La vendita all’asta della casa è scattata solo a causa di un grossolano ”errore” del notaio rogante il mutuo che, promuovendo contro il marito il pignoramento dell’immobile di proprietà per mancato pagamento delle spese notarili, ha ignorato che Sandra stessa, nonostante fosse già gravemente ammalata, al momento stesso della stipula del contratto di mutuo, si era preoccupata di dare disposizione di effettuare il bonifico al direttore di filiale senza che questi provvedesse nonostante la liquidità che giaceva sul conto.

“La Lega Nord toscana e senese annuncia che la mattina di martedì 5 dicembre prossimo aderirà con i propri vertici oltre che con iscritti e simpatizzanti al presidio organizzato dal Comitato spontaneo “Amici di Sandra” presso l’area antistante il Tribunale di Siena, dove si terrà l’asta per la vendita della casa di Sandra Pelosi. L’imprenditrice senese a causa di un incidente subìto nella propria azienda ha contratto una malattia invalidante e degenerativa, che le impedisce dunque di lavorare e, di conseguenza, di corrispondere le rate del mutuo per la casa dove abita. E’ veramente incosciente e viscido – afferma il Segretario nazionale della Lega Nord Toscana e Commissario provinciale della Lega Nord Siena, Manuel Vescovi – un sistema Stato-banche che si accanisce su una donna che sulla carta ha ormai poco da vivere, togliendole il bene più indispensabile. Ci auguriamo che nelle stanze dei Palazzi che contano esista ancora un po’ di pietà umana, in attesa che anche la Legge in questo Paese sia davvero uno strumento di aiuto per i Cittadini e non di danno, come troppo spesso, purtroppo, avviene oggi. Da parte della Lega ed anche del nostro Segretario federale Matteo Salvini non mancherà mai il sostegno in tutte le forme possibili a Sandra, donna coraggiosa che da sola combatte contro un male fisico purtroppo incurabile e contro un male amministrativo, che speriamo invece abbia presto soluzione.”

“A questa palese ingiustizia – ha commentato il candidato sindaco per Casapound Sergio Fucito –  mi opporrò con tutte le mie forze. Sandra Pelosi, malata terminale il prossimo 5 dicembre si vedrà la casa venduta all’asta, CasaPound non lo permetterà e se non dovesse bastare saremo pronti a barricarci dentro l’appartamento per evitare lo sfratto”



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