Le mani delle mafie cinesi e albanesi sulla Toscana, un business da oltre 11 miliardi

Secondo il rapporto Irpet su illegalità e criminalità organizzata nell'economia, la Toscana è tra le aree privilegiate per riciclaggio e reati finanziari

Di Simona Sassetti | 5 Aprile 2024 alle 16:03

“Vietato abbassare la guardia contro le mafie e qualsiasi tipo di criminalità. Perché è soltanto prestandovi la giusta attenzione che le si combattono”. A dirlo il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani durante la presentazione dell’annuale rapporto Irpet 2023 su illegalità e criminalità organizzata che evidenzia come la regione non sia più un’isola felice estranea alle infiltrazioni mafiose. Anzi, l’economia connessa alle attività illegali vale in Toscana un giro di affari pari a 1,2 miliardi di euro. Se a tale cifra si sommano poi i 10,1 miliardi attribuibili all’economia sommersa, si può quantificare in 11,3 miliardi il valore complessivo dell’attività non legale, vale a dire l’11,7% del Pil toscano. La Toscana si trova al sedicesimo posto per la presenza di crimine organizzato, al tredicesimo per attentati, sequestri, estorsione, usura e corruzione e al nono posto per riciclaggio, contraffazione, contrabbando, stupefacenti, reati del ciclo dei rifiuti, sfruttamento della prostituzione. Il fenomeno delle infiltrazioni delle mafie straniere, secondo l’Irpet, suscita particolare allarme per i legami che può instaurare con le mafie locali, in particolare la mafia cinese, con elevati tassi di criminalità economico finanziaria, e la mafia albanese, specializzata nel traffico internazionale di droga. “Questa economia sommersa leva opportunità allo Stato e quindi ai cittadini- spiega Nicola Sciclone, direttore Irpet Toscana – sono risorse in meno alla spesa pubblica, ai servizi, ai diritti di tutti. Sono anche soldi sottratti al recupero del debito pubblico”. “Le mafie – aggiunge il presidente Giani – si combattono parlandone a voce alta e dandoci gli strumenti necessari di studio e analisi. Per questo non si può che esprimere apprezzamento e gratitudine per tutti coloro che hanno lavorato a questa nuova edizione, che ci rende tutti più attrezzati nella battaglia per la legalità. Di qualunque tipo sia la criminalità prospera se non le si presta la giusta attenzione, se la si sottovaluta, senza dotarsi dei giusti strumenti per riconoscerla e farla emergere nelle attività, nelle relazioni, nelle modalità operative. Noi questa operazione la compiamo ogni anno”. “La Toscana – aggiunge l’assessore regionale Stefano Ciuffo – si conferma una delle aree privilegiate per attività di riciclaggio e più in generale per la realizzazione di reati economici finanziari su larga scala. Oggi le mafie viaggiano alla stessa velocità con cui si evolvono le nuove tecnologie e compieremmo un errore imperdonabile ad avere un’immagine stereotipata del mafioso. Per questo lo studio e l’analisi, che questo rapporto di Irpet ci restituisce, sono indispensabili per l’efficacia della nostra azione preventiva”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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