Mancato rinnovo commesse Bassilichi, 60 dipendenti a rischio. Le reazioni politiche

Di Redazione | 8 Febbraio 2018 alle 18:04

Mancato rinnovo commesse Bassilichi, 60 dipendenti a rischio. Le reazioni politiche

Mps non ha liquidità, PT insoddisfatta dell’accordo. De Mossi: “Ennesimo tracollo occupazionale”. Leu: “Forte preoccupazione”. Lega: “Si faccia chiarezza”.

Ha scatenato numerose prese di posizione il momentaneo mancato rinnovo delle commesse di Bassilichi con Poste e Mps. Ieri a Firenze si è tenuto l’incontro tra la nuova proprietà Nexi e i sindacati Cgil e Cisl. I nuovi azionisti, a quanto è filtrato, non avrebbero dato le risposte che si aspettavano i moltissimi lavoratori delle sedi di Pian del Casone e San Martino: per quanto riguarda Mps, da 10 anni cliente Bassilichi e contratto scaduto a fine gennaio, si è spiegato che manca liquidità a causa della riduzione del valore di titolo, che ha perso oltre 3 miliardi di euro; Poste Italiane, il cui contratto è in scadenza il 28 febbraio, non è invece ancora convinta dell’affare, non avendo trovato un accordo soddisfacente sulle cifre.

Le ipotesi ora al vaglio in caso di mancato accordo sono la parcellizzazione delle business unit e la vendita di due uffici che impiegano nel complesso 60 persone. In totale sono 250 i dipendenti nell’area senese. I sindacati, in allarme, potrebbero coinvolgere per una mediazione la Regione Toscana. La notizia della fumata nera ha scatenato poi numerose  reazioni politiche:

 

“La Lega esprime profonda preoccupazione – si legge in una nota – il totale silenzio dei vertici aziendali riferito dai lavoratori alimenta ulteriormente il clima di incertezza per circa cento famiglie che vedono il futuro molto nebuloso. Anche i recenti cambiamenti grafici all’interno della sede di San Martino, nei pressi di Siena, sono motivo di perplessità da parte dei dipendenti, che a questo punto non sanno da chi reperire informazioni sicure. Se tutto ciò sarà confermato, pretenderemo sia fatta al più presto chiarezza sulla vertenza e che le Istituzioni locali e nazionali facciano la propria parte per scongiurare brutte sorprese.”

“Siena – ha aggiunto Luigi De Mossi – non può restare inerme dinanzi all’ennesimo rischio di tracollo occupazionale che si prospetta con il mancato rinnovo per Bassilichi delle commesse con Poste Italiane e Banca Mps. Un tracollo occupazionale che va a colpire circa cento famiglie e tanti giovani senesi. Bassilichi è rimasto uno degli ultimi poli lavorativi medio-grandi del nostro territorio e non possiamo permetterci di perdere anche questo, per il nostro presente e per il futuro delle nuove generazioni. I lavoratori dovrebbero chiedere un incontro con Padoan, dato che è stato ministro dell’economia e delle finanze e che è stato candidato dal PD a Siena. Io certo non ho intenzione di lasciare soli questi lavoratori e le loro famiglie”

“La preoccupazione crescente dei lavoratori – intervengono Fulvio Mancuso e Loriana Bettini – è più che legittima. Dopo l’incontro di ieri e i nuovi sviluppi, sorgono domande spontanee: visto il prezzo così basso, quali saranno le condizioni di lavoro dei dipendenti? Monte dei Paschi lascerebbe spazio a questi soggetti senza affrontare il problema della professionalità e senza cercare di mantenere il lavoro nel territorio? Dall’incontro di ieri è emerso che Nexi non avrebbe un’alternativa in caso di perdita di tale commesse. La mancanza di una risposta chiara non fa che alimentare una preoccupazione che aleggia già da tempo nelle vite di molte famiglie che vivono ormai in un clima di incertezza”.



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