Mens Sana, nuovi investitori sono alla finestra ma c'è il nodo dello statuto societario

Mentre gli uomini di coach Betti si disimpegnano bene in campionato tiene banco il futuro del club: manifestazione di interesse di un'azienda della provincia per le quote e marchio ancora forte e attraente, lo statuto della nuova società spin off è un nodo che rischia di frenare la situazione in ottica protezionistica, dopo l'ultimo doloroso fallimento. Si valutano dunque delle modifiche per aprire allo sviluppo

Di Claudio Coli | 11 Novembre 2023 alle 19:00

Mens Sana, nuovi investitori sono alla finestra ma c'è il nodo dello statuto societario

La nuova Mens Sana Basketball prosegue in C il suo positivo percorso fatto di 4 vittorie che valgono il secondo posto in classifica, ma a tenere banco è il futuro della società, rinata dopo il fallimento della Mens Sana 1871. Il club biancoverde, in estate, ha operato lo spin-off dalla Polisportiva Mens Sana, che si era presa in carico l’onere di rifondare nuovamente il basket mensanino, e si è venuta a creare la Mens Sana Basketball s.s.d.a.r.l. (società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata, presidente Francesco Frati), il cui capitale sociale è comunque detenuto all’85% dalla stessa Polisportiva mentre la restante parte, 15%, è stata acquisita da Unico snc, società senese che gestisce punti vendita della rete Etruria Retail – Carrefour Market. Una piccola quota, infine, in attesa di ratifica, dovrebbe andare all’associazione “Io tifo Mens Sana”.

Una nuova compagine societaria che ha permesso l’allestimento di un buon roster per la categoria – grazie all’indefesso lavoro a 360 gradi del dg Riccardo Caliani – ma che ad oggi non riesce a svoltare sul fronte delle sponsorizzazioni e delle iniezioni di capitale, fondamentali per pianificare un progetto sportivo di lungo respiro che possa gradualmente riportare la Mens Sana dove merita. Gli investitori, però, sarebbero alla finestra: una solida azienda della zona sud della provincia di Siena ha di recente inoltrato la sua manifestazione di interesse per rilevare una parte delle quote, e anche altri soggetti, sia della provincia, che al di fuori, sarebbero intenzionati ad avvicinarsi. Il marchio Mens Sana, come confermano addetti ai lavori e analisti di mercato, è ancora forte e attraente. Tra l’altro il palasport – passato in gestione al Comune – nei prossimi mesi sarà restituito con i necessari lavori di riqualificazione e messa in sicurezza e Siena è una piazza dal grande pubblico e con un patrimonio storico e cestistico di primo livello, vogliosa di riscatto. Dunque le possibilità non mancherebbero di certo. C’è un però.

Il nodo infatti sarebbe legato allo statuto societario che si è dato il club dopo lo spin off. L’articolo 5 relativo al capitale infatti recita “le quote possono essere determinate anche in misura non proporzionale ai conferimenti effettuati ed attribuiscono a tutti i soci gli stessi diritti sociali e patrimoniali”, mentre l’articolo 13 sull’amministrazione attribuisce all’organo amministrativo “la facoltà di aumentare il capitale sociale in una misura non superiore tre volte il capitale esistente alla data della delibera ed alla condizione che il socio di maggioranza assoluto, alla data dell’aumento, non venga diluito al di sotto della maggioranza richiesta per decidere nelle assemblee straordinarie”.

Tali disposizioni giuridiche in vigore, con ogni probabilità, sono state pensate (opportunamente) in chiave “protezionistica”, per evitare la scalata in società di imprenditori non affidabili e prevenire nuovi drammatici fallimenti che possano azzerare tutto e provocare ulteriori danni di immagine al basket senese (proprio in questi mesi si sta celebrando il processo penale sul crac della gestione Macchi). Dunque la Polisportiva si muove guardinga, come un buon padre di famiglia: l’idea sarebbe però quella di apportare delle modifiche statuarie tali da potersi aprire allo sviluppo a medio termine, avere maggiore elasticità e dare la possibilità a potenziali investitori – cooptati da advisor e valutati con due diligence che ne attestino la solidità – di farsi avanti e di avere voce in capitolo in relazione alle quote che saranno disposti a rilevare. Permettendo al contempo (tramite magari la sottoscrizione di patti parasociali) un permanente controllo a tutela del club. E per questo proprio una rivisitazione dello statuto è allo studio e dovrà essere valutata e approvata dal cda.

Claudio Coli

Nato a Siena il 20-07-1990, è iscritto all'ordine dei giornalisti come giornalista pubblicista dal 25 marzo 2013. Ha iniziato a scrivere di sport, in particolare di pallacanestro, seguendo l'epopea della Mens Sana Basket negli anni duemila. È poi passato alla cronaca locale e da alcuni anni si occupa anche di cronaca nera e giudiziaria.



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