Si è tenuta a Suvignano la settima edizione della Festa della Legalità, quest’anno dedicata al tema dei beni sottratti alla criminalità organizzata e restituiti alla comunità, di cui la stessa tenuta di Suvignano ne rappresenta un esempio virtuoso grazie al sequestro operato da Giovanni Falcone, che ha segnato un momento significativo nella lotta alla mafia e al reimpiego dei beni confiscati.
L’evento è stato un’occasione di confronto tra istituzioni, Terzo Settore e cittadini per definire strategie condivise di riutilizzo sociale e istituzionale di questi beni, con tanti sindaci e assessori provenienti da tutta la Toscana che hanno avuto modo di raccontare le loro esperienze con le infiltrazioni della malavita organizzata ed in particolare dei beni appartenuti alla mafia e che, grazie al lavoro e alla tenacia di tante amministrazioni coraggiose, oggi sono a disposizione della comunità.
Una giornata importante durante la quale sono emerse anche le difficoltà incontrate nell’ arrivare a gestire questi beni ma anche le opportunità nate per i rispettivi territori, in modo da fare rete e confrontarsi su come migliorare un servizio che contemporaneamente aiuta i cittadini e colpisce le economie della mafia.
Si sono inoltre gettate le basi per la costituzione di un Coordinamento intercomunale, per sostenere i processi di governance partecipata, con una piattaforma di obiettivi e strumenti per continuare a rafforzare le attività contro infiltrazione delle mafie, e per dare vita ad una rete di ‘Sindaci per la legalità’, anche al fine di condividere esperienze e proposte per la valorizzazione dei beni confiscati.
“Una giornata importante, che per la settima edizione la Regione Toscana ha deciso di organizzare a Suvignano, il bene confiscato alla mafia più grande del centro italia, oggi restituito alle nostre comunità – ha detto il delegato alla Legalità di Anci Toscana e sindaco di Monteroni Gabriele Berni – È stato per noi importante ospitare le tante esperienze che i sindaci e gli assessori hanno raccontato durante questo incontro, per dare uno spaccato sulle diverse modalità con cui le mafie si sono infiltrate nel nostro territorio, trovando a volte un tessuto politico e sociale impreparato ad affrontare queste situazioni. Per questo è importante la collaborazione tra Regione, enti locali, forze dell’ordine e cittadini per promuovere le buone pratiche per il contrasto alla criminalità organizzata e non lasciare soli coloro che sono in prima linea su questa battaglia. La Toscana è stata, è e vuole continuare ad essere terra di legalità, ed in questa direzione va il contributo di Anci Toscana.”