Morte Rossi, Zanettin: "Il lavoro della commissione è finito, ma c'è ancora margine per indagare"

"Credo che l'ipotesi di istigazione al suicidio sia quella che concilia la ricostruzione dei Ris e i risultati medico legali"

Di Redazione | 22 Luglio 2022 alle 15:30

La Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, con lo scioglimento delle camere, non potrà più svolgere l’attività ordinaria. Non ci saranno, quindi, più audizioni e nemmeno sarà svolto l’esperimento giudiziale previsto per il 12 e 13 settembre a Siena.

“I lavori della Commissione si interrompono – ha confermato a Siena Tv il presidente Pierantonio Zanettin – ci ritroveremo a settembre soltanto per approvare una relazione finale sull’attività svolta. Come ultimo atto formale abbiamo deliberato di trasmettere alle Procure di Siena e di Genova, per le rispettive competenze, tutto il materiale della maxi perizia svolta dai reparti speciali dei carabinieri (un lavoro imponente quasi mille pagine di referti), perché crediamo che ci possano essere spunti importanti per continuare ad investigare”.

E’ un peccato non poter andare avanti – ha aggiunto Zanettin – c’erano degli approfondimenti davvero interessanti che avevamo in programma, però è inutile stare qui a recriminare su cose che non dipendono da noi.

Credo che – ha concluso – alla luce dei risultati della maxi perizia, l’ipotesi che può stare in piedi e che può meglio conciliare la ricostruzione dei Ris, che parlano di “gesto anticonservativo”, sia i risultati medico legali, che individuano una serie di lesioni non compatibili con la caduta e precedenti la caduta, è quella di un atto violento che ha provocato in Rossi uno stato di stress e di paura, inducendolo al suicidio. Questa credo che sia una strada su cui si può ancora indagare”.



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