Mps, il CDA ha approvato i risultati al 30 Settembre

Di Redazione | 9 Novembre 2018 alle 12:34

Mps, il CDA ha approvato i risultati al 30 Settembre

Risultato operativo lordo del terzo trimestre a 248 milioni di euro

Questa mattina il consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha esaminato ed approvato i risultati al 30 settembre 2018.

Il risultato operativo lordo del terzo trimestre a 248 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente ma, al netto delle componenti straordinarie, in significativa crescita rispetto al terzo trimestre 2017.

Gli impieghi alla clientela sono aumentati (+0,5% rispetto al 30 giugno 2018) grazie anche alla continua crescita delle nuove erogazioni di mutui; la ripresa dell’attività commerciale prosegue con una forte attenzione alla profittabilità e al controllo del costo del funding.

Riduzione di inadempienze probabili, per effetto di cessioni e stralci, per un ammontare pari a 0,8 miliardi di euro nei primi 9 mesi. In corso la vendita fino ad un massimo di 3,3 miliardi di euro di sofferenze (leasing e small ticket) e già ricevute offerte vincolanti per 0,4 miliardi di euro per portafogli di inadempienze probabili; considerate queste riduzioni, Gross NPE ratio pro forma7 pari a ca. il 16%.

Confermato il miglioramento di tutti i principali indicatori di asset quality: costo del credito pari a 55 punti base, copertura dei crediti deteriorati al 56,4% (sofferenze al 68,6%) e default rate all’1,7% e danger rate al 15,2%.

Al 30 settembre 2018 il Gruppo ha realizzato ricavi complessivi pari a 2.518 mln di euro, con un calo del 21,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in particolare per la flessione del risultato netto della negoziazione e delle attività/passività finanziarie valutate al costo ammortizzato e al fair value in contropartita del conto economico, che aveva beneficiato nel 2017 degli effetti riconducibili al burden-sharing per ca. 503 mln di euro. Nel 3Q18 i ricavi diminuiscono di 23 mln di euro rispetto al trimestre precedente. Più in dettaglio risultano in calo sia il margine di interesse (-6 mln di euro) che le commissioni nette (-50 mln di euro); in ripresa il risultato netto da negoziazione e delle attività/passività finanziarie.

Il margine di interesse al 30 settembre 2018 è risultato pari a 1.312 mln di euro, in flessione del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2017, che includeva gli effetti dell’operazione di burdensharing per ca. 50 mln di euro (ca. -1% al netto di tali componenti straordinarie). La flessione è ascrivibile principalmente alla dinamica negativa degli attivi fruttiferi, in particolare degli impieghi commerciali (contrazione dei volumi medi e calo dei relativi rendimenti). Tale dinamica è parzialmente attenuata dalla diminuzione degli interessi passivi conseguente alla riduzione del costo della raccolta commerciale e al rimborso di obbligazioni aventi condizioni più onerose (tra cui anche quelle connesse al burden-sharing). Il risultato del 3Q18 si pone in calo rispetto al trimestre precedente (-1,4%) sostanzialmente per le dinamiche degli impieghi commerciali.

Le commissioni nette risultano pari a 1.163 mln di euro; la riduzione del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2017 è riconducibile principalmente a minori proventi sui servizi di pagamento (bancomat e carte) a seguito dell’avvenuta cessione in data 30 giugno 2017 del ramo d’azienda merchant acquiring e sui servizi connessi alla gestione del risparmio. Al netto del contributo dell’acquiring, le commissioni nette risultano sostanzialmente stabili rispetto al 30/09/2017. Il 3Q18 registra un calo del 12,3% rispetto al trimestre precedente, in particolare per i minori proventi da gestione del risparmio e del credito.

I dividendi, proventi simili e utile (perdite) delle partecipazioni, inferiori rispetto al 30 settembre 2017, ammontano a 55 mln di euro, e sono in prevalenza rappresentati dal contributo di AXA-MPS12. Nel 3Q18 tale componente si pone in crescita rispetto al trimestre precedente (+4 mln di euro), grazie al maggior contributo di AXA-MPS.

Il risultato netto da negoziazione e delle attività/passività finanziarie valutate al costo ammortizzato e al fair value in contropartita del conto economico al 30 settembre 2018 ammonta a 6 mln di euro, in calo rispetto ai valori registrati nello stesso periodo dell’anno precedente (pari a 571 mln di euro), che includevano gli effetti relativi all’operazione di burdensharing (503 mln di euro). Dall’analisi dei principali aggregati emergono: • risultato netto dell’attività di trading pari a +10 mln di euro, in diminuzione rispetto al 30 settembre 2017 e in crescita rispetto al trimestre precedente, nonostante gli effetti connessi alla dinamica dello spread BTP Bund; • risultato netto delle attività/passività valutate al fair value in contropartita del conto economico negativo per 64 mln di euro (al 30 settembre 2017, il risultato era pari a -1 mln di euro), attribuibile ai risultati netti negativi delle attività/passività valutate obbligatoriamente al fair value; • risultati da cessione/riacquisto positivi per 60 mln di euro, in calo rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (-492 mln di euro a/a), su cui avevano inciso gli effetti dell’operazione di burden-sharing. In calo rispetto al 2018.

Contribuiscono alla formazione dei ricavi anche le voci: • risultato netto dell’attività di copertura pari a -1 mln di euro, in miglioramento rispetto al 30 settembre 2017 ed in flessione rispetto al 2Q18; • altri proventi/oneri di gestione negativi per 16 mln di euro, in calo rispetto al risultato registrato nei primi nove mesi del 2017 (+1 mln di euro) ed in miglioramento rispetto al trimestre precedente.
Al 30 settembre 2018 gli oneri operativi sono risultati pari a 1.715 mln di euro, in riduzione del 9,4% rispetto all’anno precedente. Il 3Q18 si pone in calo rispetto al 2Q18 del 3,5% (-20 mln di euro), per effetto principalmente della dinamica delle altre spese amministrative. Esaminando in dettaglio i singoli aggregati emerge quanto segue: • le spese amministrative si sono attestate a 1.546 mln di euro, in calo di 154 mln di euro rispetto all’anno precedente (-9,1% a/a) e di 22 mln di euro rispetto al 2Q18. All’interno dell’aggregato: o le spese per il personale, che ammontano a 1.098 mln di euro, si pongono in flessione annua del 7,6% (-90 mln di euro), da ricondurre principalmente alla riduzione degli organici, grazie anche alle manovre del Fondo di Solidarietà del 1° maggio e del 1° novembre 2017. Il 3Q18 registra un calo anche rispetto al trimestre precedente, essenzialmente per la dinamica degli organici; o le altre spese amministrative sono risultate pari a 448 mln di euro, in flessione del 12,4% rispetto all’analogo periodo del 2017, per effetto delle iniziative di contenimento strutturale della spesa che hanno interessato in particolare la gestione del comparto immobiliare e le spese legali connesse al recupero crediti, nonché il comparto ICT (anche a seguito della cessione del ramo acquiring avvenuta a giugno 2017). Le spese contabilizzate nel 3Q18 risultano in calo rispetto a quelle del trimestre precedente. • le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali al 30 settembre 2018, pari a 169 mln di euro, risultano in calo rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, che era stato impattato soprattutto da maggiori svalutazioni su attività immateriali (licenze software). In crescita rispetto al trimestre precedente (+3,4% t/t).

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il risultato operativo lordo del Gruppo risulta pari a 803 mln di euro (1.331 mln di euro quello relativo al 30 settembre 2017), con un contributo positivo del trimestre di 248 mln di euro, sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente. Il risultato progressivo per i primi nove mesi del 2018 risulta pressoché stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, al netto delle componenti straordinarie, principalmente connesse al burden-sharing per il periodo 2017.
Al 30 settembre 2018 il Gruppo ha contabilizzato rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con impatto sulla redditività complessiva per complessivi 368 mln di euro, inferiori di 4,5 mld di euro rispetto a quelle registrate nello stesso periodo dell’anno precedente che incorporavano le rettifiche su crediti registrate sul perimetro delle sofferenze oggetto di cessione a seguito dell’adeguamento al loro valore di realizzo. In crescita rispetto al 2Q18.
Si evidenzia che le comparazioni con i valori 2017 sono puramente indicative, in quanto i dati risultano disomogenei a seguito dell’introduzione dei nuovi modelli valutativi IFRS9 ai fini dell’impairment di tutti gli strumenti finanziari di debito non valutati a FVTPL.
Il rapporto tra le rettifiche nette di valore per deterioramento crediti del 30 settembre 2018 annualizzate ed i crediti verso clientela esprime un tasso di provisioning di 55 bps.
Il risultato operativo netto del Gruppo dei primi nove mesi del 2018 è positivo per circa 435 mln di euro, a fronte di un valore negativo pari a 3.505 mln di euro registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.

 



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