“Speriamo sia la volta buona e che la verità venga fuori per avere giustizia per David e per tutta la sua famiglia”. Commenta così Carolina Orlandi, figlia di David Rossi la nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte dell’ex manager di Mps. La sua istituzione ha ottenuto oggi il via libera della Camera dei deputati all’unanimità con 233 voti a favore. “Noi siamo emozionatissime e felicissime – ha commentato a caldo – perché è passata per la seconda volta ad unanimità, e questo dice molto del lavoro che è stato fatto fino ad oggi da chi avrebbe dovuto cercare la verità che invece ha fatto molti errori”.
Proprio ieri, durante la trasmissione “Le Iene” è andato in onda un monologo di Orlandi sulla morte del padre. In studio la figlia del manager Mps ha fatto un appello alla politica, rivolgendosi sia a Giorgia Meloni (che poi ha risposto)sia a Elly Schlein. Alla premier ha chiesto giustizia, un’indagine seria e senza sconti. Alla Schlein ha chiesto discontinuità rispetto a quello che è stato finora l’atteggiamento del Pd. “Dieci anni e quindici giorni fa la mia vita è cambiata per sempre. Mi avete vista combattere – ha detto in trasmissione– un po’ dovunque per scoprire cosa sia accaduto al mio secondo padre, David Rossi. Io e mia madre non abbiamo avuto scelta. Siamo due donne che chiedono giustizia da 10 anni e oggi la chiedo ad altre due donne. Due donne che hanno i mezzi per poterla garantire. A Giorgia Meloni, la Presidente del Consiglio: nessuno sta indagando su chi abbia picchiato David prima di morire. E nessuno della Procura di Siena sta pagando per gli errori inammissibili compiuti fin dall’inizio. A Elly Schlein, neosegretaria del PD, che rivendica discontinuità con il passato. E il passato è il suo predecessore, Enrico Letta, che non ha mai voluto incontrare né me né mia madre. Il suo partito è l’unico che non ha votato la relazione finale della commissione d’inchiesta sulla morte di David. Commissione – ha concluso – che domani (oggi, ndr) sarà di nuovo in aula, alla Camera, e che ci auguriamo possa passare una seconda volta all’unanimità”. Così è stato.
