“L’allenamento è meno duro di quello che si pensa perché fai una cosa che ti piace tantissimo”, a dirlo è Carlo Sanna detto Brigante, ‘scaraventato’ a Siena dalla realtà sarda di Sindia, la sua città. “Si è vero una realtà completamente diversa, ti ci devi abituare. Io sono riservato per natura e non amo esser al centro delle attenzioni anche se è bello essere conosciuto da tutti”.
Brigante è stato l’ospite della puntata di ieri di “Una vita da fantino“, il format condotto da Viola Carignani che va in onda ogni sera alle 22 su Siena Tv, in questi giorni di avvicinamento al Palio di luglio.
Come riesci a gestire le critiche?
“Sono un po’ permaloso ma, nel tempo, ho imparato a farmele scivolare ma non ti nascondo che a volte mi ha davvero dato fastidio.
Certe volte le critiche feroci possono ferire?
“Quando ti danno per spacciato perché hai sbagliato, ti ferisce anche se sai bene dove, come e perché hai fatto un errore perché vince chi sbaglia meno. Fa tutto parte di un mestiere particolare come il nostro”.
E come si superano questi momenti?
“Fondamentale è avere una compagna che ti supporta e ti capisce, quando ha visto che me la prendevo troppo per certe critiche, lei mi aiutato a farmele scivolare addosso”.
In Piazza la differenza la fa la testa o la preparazione atletica?
“Fisicamente siamo tutti pronti, ma la testa fa sempre la differenza”.
Come si mantiene la lucida in Piazza?
“Mantieni la calma, ti deve venire spontaneo rimanere lucido e concentrato quando fai il fantino. Io sono sempre concentrato in ippodromo, provincia, in Piazza”.
E’ stancante?
“Ti stanchi di più se il Palio non lo corri, a fine stagione stacco qualche giorno, torno a casa in Sardegna, mi riposo e poi riparto”.