Presunte torture a Ranza, i legali degli agenti chiedono l'assoluzione piena

Processo per i fatti del carcere di Ranza (San Gimignano): i difensori dei 10 operatori di polizia penitenziaria sotto processo hanno ribadito il loro no al concorso in tortura contestato. "Reato non sussistente". Si attende ora il verdetto del tribunale

Di Redazione | 10 Febbraio 2021 alle 20:20

Presunte torture a Ranza, i legali degli agenti chiedono l'assoluzione piena

E’ ripreso oggi al tribunale di Siena il processo stralcio sulle presunte torture avvenute al carcere di Ranza, a  San Gimignano. I legali dei 10 agenti di Polizia Penitenziaria a processo col rito abbreviato hanno chiesto l’assoluzione piena per i loro assistiti, accusati di tortura in concorso e lesioni aggravate in concorso.

Nell’udienza di questa mattina è andata in scena la discussione delle difese, in capo a Stefano Cipriani e Manfredi Biotti, che hanno ribadito il loro no al concorso in tortura contestato agli agenti. I fatti, come noto, risalgono ad ottobre 2018. Quando un detenuto tunisino, durante un trasferimento di cella nel carcere di Ranza a San Gimignano, sarebbe stato malmenato da un nutrito gruppo di agenti. Cinque di questi andranno a processo a maggio, il primo in Italia in cui ad un pubblico ufficiale viene contestato il reato di tortura. Per gli altri dieci la difesa aveva fatto richiesta di rito abbreviato con la successiva ammissione da parte del Gup Jacopo Rocchi.

Il primo a discutere in mattinata è stato l’avvocato Stefano Cipriani, che difende uno dei dieci agenti: il legale si è concentrato sull’aspetto giuridico, sia nel concorso del reato che nella posizione del suo assistito. Mentre nel pomeriggio l’avvocato Biotti ha posto la sua attenzione sui fatti di quell’ottobre del 2018 con una ricostruzione delle vicenda. I due legali hanno concluso la discussione chiedendo la piena assoluzione perché il reato non sussistente o perché il fatto non costituisce reato.

“Spero che il giudice faccia una sentenza giusta – fa sapere l’avvocato Biotti – e giudichi nella massima serenità possibile. La sua valutazione sarà attenta ed adeguata, abbiamo massima fiducia”. Mercoledì prossimo invece potrebbe esserci la replica del Pm Valentina Magnini e ci sarà la sentenza per gli agenti.



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