Presunto abuso di gruppo a Siena, al via l'udienza preliminare

Accusati di violenza su una giovane studentessa universitaria il calciatore Manolo Portanova e altri due ragazzi. Oggi le costituzioni delle parti civili e il rinvio all'udienza di fine mese

Di Redazione | 7 Giugno 2022 alle 9:30

Presunto abuso di gruppo a Siena, al via l'udienza preliminare

Al via oggi davanti al gup Ilaria Cornetti l’udienza preliminare del caso relativo alla presunta violenza sessuale di gruppo che coinvolge il giocatore di calcio del Genoa Manolo Portanova e altri due giovani.

I tre, insieme ad un minore, secondo l’accusa si sarebbero resi protagonisti di una violenza sessuale ai danni di una 21enne in un appartamento del centro di Siena la notte tra il 30 e il 31 maggio 2021. Oggi sono previsti i primi passaggi tecnici, tra cui la costituzione delle parti civili – si attendono anche alcune associazioni a tutela delle donne contro le violenze di genere – e poi sarà formalizzato il rinvio a fine mese. Non sarà presente il difensore del calciatore, come già annunciato impegnato in un altro processo.

Nell’indagine per Portanova e gli altri indagati maggiorenni erano stati disposti, e poi revocati, anche gli arresti domiciliari. La violenza fu perpetrata “come passatempo per la serata” secondo quanto aveva sostenuto il giudice Jacopo Rocchi accogliendo la richiesta di applicazione della misura cautelare dei domiciliari. Lo stesso giudice aveva revocato la misura cautelare l’8 luglio tramutandola in divieto di avvicinamento alla ragazza e consentendo così a Portanova di unirsi alla squadra, che era già in ritiro precampionato.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, la ragazza 21enne si sarebbe invaghita da alcune settimane del calciatore e per questo avrebbe accettato di ritirarsi con lui in una camera dell’appartamento situato a pochi passi da piazza del Campo. Ma nella stanza dopo poco sarebbero entrati gli altri tre giovani e si sarebbero consumati atti sessuali non consenzienti a danno della giovane donna. Fu la stessa 21enne, all’indomani dell’accaduto, a denunciare il fatto dopo essersi recata all’ospedale. A marzo infine 3 stata fatta richiesta di rinvio a giudizio.



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