Processo alla vedova di David Rossi e al giornalista del Fatto Quotidiano: mercoledì seconda udienza

Di Redazione | 16 Gennaio 2017 alle 19:28

Processo alla vedova di David Rossi e al giornalista del Fatto Quotidiano: mercoledì seconda udienza

L’analisi del giornalista del Fatto Quotidiano sulla sua incriminazione e sulle indagini

Si torna in aula mercoledì 18 gennaio per il processo alla vedova di David Rossi Antonella Tognazzi e al giornalista del Fatto Quotidiano Davide Vecchi, accusati, in concorso, di divulgazione dei dati personali costituiti dal contenuto delle mail in assenza di un consenso validamente espresso dall’interessato Viola. Un’accusa alla quale si aggiunge l’aggravante di aver cercato di perseguire un profitto dall’esercizio arbitrario delle proprie ragioni nei confronti della banca.

La prima udienza ha visto l’assenza per difetto di notifica di Fabrizio Viola, l’ex ad di Banca Monte dei Paschi, parte offesa di questo processo dove non ci sono state querele di parte ma che è stato istruito dalla stessa procura.

(LEGGI la cronaca della prima udienza e l’interrogatorio di Ilaria Dalla Riva).

Nella prima udienza, oltre alla dirigente Ilaria Dalla Riva, sono stati ascoltati sono stati ascoltati Quagliana, responsabile dell’ufficio legale di Mps, l’ingegnere informatico Benedetti, l’agente di polizia postale Mencarelli e la giornalista di Reuters Ognibene. Oltre a Fabrizio Viola restano da ascoltare ancora molti testimoni.

Intanto il giornalista Davide Vecchi ha postato sul suo profilo Facebook una lunga analisi sul processo in corso che lo vede imputato.

“Sto studiando per l’ennesima volta le carte del mio processo. Mercoledì ho una nuova udienza a Siena. E un po’ mi viene da sorridere perché trovo sempre più surreale quanto accaduto in quella procura. In queste ultime settimane c’è la corsa a individuare la lista dei debitori insolventi di Mps e penso che dovrebbe essere negli atti e invece non c’è; penso sia assurdo che una procura che negli ultimi cinque anni si è occupata prevalentemente di quella banca non ne abbia mai chiesto l’acquisizione.

Ma tant’è, ritennero inutilizzabili persino intercettazioni già svolte in altri procedimenti. Intercettazioni invece piuttosto rilevanti per inquadrare bene la realtà della gestione Mps. Una per tutte: quella in cui Amato chiese a Mussari 120 mila euro per il circolo del tennis di Orbetello che lui presiede, garantendogli un sostegno per arrivare alla presidenza dell’Abi. Ma è andata cosi. Notizie e rilievi scritti e riscritti.

Come assurdo è ritenere credibile che Viola non sapesse del mandate agreement: le carte dimostrano il contrario.

Poi capita che un dirigente di Mps venga trovato cadavere e che le indagini – anche in questo caso – siano più che lacunose. Fatte male, per non dire proprio non svolte. Talmente tante le incongruenze, gli interrogativi, i punti senza risposta, da far sorgere il dubbio che qualcuno abbia preferito non farle. Ma tant’è. Compito dei giornalisti è sollevare le incongruenze, avanzare domande. Nelle carte della prima archiviazione come suicidio di Rossi c’erano le mail con le quali il manager avvisava Viola della sua intenzione di togliersi la vita. E un conseguente scambio di mail tra i due sui timori di Rossi e la sua volontà di andare dai pm a parlare, rendersi utile.

Ecco. Io ho pubblicato sul Fatto queste mail. Chiedendo e riportando anche un commento di Viola. Né lui né Mps hanno potuto rinvenire estremi per querelarmi, ovviamente. La procura ha invece pensato bene di indagarmi d’ufficio per violazione della privacy e rinviarmi a giudizio. Per questo sono a processo. Violazione della privacy. Non ho ancora capito bene di chi, visto che le mail erano agli atti, che David era scomparso, che era stato riaperto un procedimento d’indagine e che Viola è stato non solo avvisato della pubblicazione ma anche interpellato in merito e le sue dichiarazioni riportate correttamente negli articoli. Insomma alcuni colleghi toscani mi dicono che il tutto è dovuto al fatto che sono stato l’unico a sollevare dubbi sulla morte di Rossi e che cosi ho infastidito la procura. Spero non sia cosi. Certo però gli inquirenti, tra la lettura di un giornale e l’altro a caccia di giornalisti da incriminare, potrebbero anche far acquisire la lista dei crediti deteriorati, delle insolvenze, dei beneficiari di Mps. Mi pare piuttosto utile. Poi per carità arrestateci tutti eh ma io so di aver fatto il mio lavoro. E penso pure di averlo fatto bene.

Ps: per soprassedere sul fatto che in tutta la vicenda David Rossi c’è, oltre a me, un altro un indagato. Chi? La vedova di David Rossi”.

processo-1 davide vecchi processo-3 processo-4 processo-5 processo-6 processo-7

 

 

 



Articoli correlati