Processo Ranza, la sorpresa: lettere di solidarietà dai detenuti agli agenti

Oggi in aula altri testimoni. Sentenza attesa prima di Natale

Di Redazione | 22 Luglio 2022 alle 19:00

Tre lettere di solidarietà dai detenuti ad agenti del carcere di Ranza. Sono quelle spuntate oggi durante il dibattimento del processo che vede imputati 5 agenti della Polizia Penitenziaria, accusati di lesioni aggravate, falso ideologico e torture. Al centro del procedimento il presunto pestaggio di un detenuto avvenuto durante un trasferimento di cella nell’11 ottobre 2018.

A parlare per la prima volta della presenza delle lettere solidali è stato un detenuto, che svolgeva la funzione di spesino nel reparto di alta sicurezza, testimone in aula che ha riferito di aver scritto di suo pugno le missive e di aver raccolto le firme di altri 50 o 60 detenuti a sottoscrivere la propria vicinanza nei confronti degli agenti finiti a processo.

Le tre lettere, secondo quanto riferito dal detenuto di fronte al collegio presieduto dal giudice Simone Spina, sarebbero state scritte in tre momenti diversi, l’ultima dopo la messa in onda del video del presunto pestaggio. Una solidarietà, mai prodotta tra le carte a processo, che ha destato sorpresa agli avvocati delle parti civili.

Il detenuto infine ha testimoniato di aver consegnato le lettere alla moglie di un altro carcerato. Il dato di fatto è che delle missive non ce n’è traccia. Ma la lettura che ne danno gli avvocati degli agenti è ben diversa da quella dei legali delle parti civili.



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