Ranza: condannati tutti e 10 gli agenti di penitenziaria, riconosciuto il reato di tortura

Riconosciuta la tortura come reato autonomo e non come aggravante, una delle prime volte in un processo in Italia: operatori tutti condannati con pene da 2 anni e 3 mesi fino a 2 anni e 8 mesi. 80mila euro di risarcimento al detenuto tunisino

Di Redazione | 17 Febbraio 2021 alle 16:19

Ranza: condannati tutti e 10 gli agenti di penitenziaria, riconosciuto il reato di tortura

Come apprende Radio Siena Tv, il Tribunale di Siena ha condannato tutti e 10 gli agenti di Polizia Penitenziaria del carcere di Ranza (San Gimignano), nell’ambito del processo stralcio relativo al violento pestaggio di un detenuto tunisino, avvenuto l’11 ottobre 2018 durante un trasferimento di cella. La sentenza è stata emessa nel primo pomeriggio di oggi.

Gli operatori di Polizia sono stati giudicati dal gup Jacopo Rocchi col rito abbreviato: pena più bassa di 2 anni e 3 mesi, le altre sono state a salire di 2 anni e 6 mesi e 2 anni e 8 mesi; riconosciute le attenuanti generiche e le riduzioni del rito abbreviato.

E’ stato altresì riconosciuto – è una delle prime volte in un processo celebrato in Italia a carico di esponenti delle forze dell’ordine – il reato di tortura, come reato autonomo e non come aggravante. Il tribunale ha disposto anche un risarcimento di 80mila euro per la parte offesa, e per il garante dei detenuti di San Gimignano e per quello nazionale. Motivazioni entro 80 giorni, gli avvocati delle difese hanno già annunciato ricorso in Appello.

Gli imputati, oltre che di tortura in concorso, erano accusati sempre in concorso di lesioni aggravate. A maggio altri 5 agenti andranno di fronte al giudice del dibattimento Ottavio Mosti con le medesime contestazioni.

C.C



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