Referendum, M5S Siena: "Il 40,72% di affluenza del Comune toglie il sonno alla destra senese"

"I senesi hanno dimostrato di essere interessati alla partecipazione democratica e questo può rappresentare un segno di un nuovo inizio"

Di Redazione | 12 Giugno 2025 alle 11:00

Referendum, M5S Siena: "Il 40,72% di affluenza del Comune toglie il sonno alla destra senese"

“Consapevoli che, salvo la parentesi di quello sull’acqua pubblica, ampiamente disatteso, nessun referendum ha raggiunto il quorum negli ultimi trent’anni, tutti, anche chi parla oggi di fallimento, sapevano che si trattava di una generosa e fantastica scommessa sul possibile risveglio dall’astensionismo che ormai domina e condiziona tutti gli strumenti di espressione democratica a partire dalla scelta dei rappresentanti nelle istituzioni”.

Comincia così l’intervento del coordinatore comunale del Movimento 5 Stelle Siena Alessandro Fanetti e della coordinatrice provinciale Bonella Martinozzi sul voto referendario

“Il M5S senese ha lavorato con impegno per il raggiungimento del quorum in sede locale convinto che solo la ripresa di un’ampia partecipazione popolare – particolarmente sottolineata nella nostra Carta dei Principi e dei Valori – possa salvare il Paese.

Il risultato di affluenza che il sito del Comune dà al 40,72 per cento nonostante gli inviti governativi all’astensione, toglie il sonno alla destra senese perché dimostra che qualcosa si sta muovendo. Siena, sempre accusata di essere disattenta e rassegnata, è tra le prime in Italia e in Toscana a mostrare un rinnovato interesse per gli strumenti di democrazia partecipata.

Infinite e pesanti sciocchezze si leggono sui social e sulle dichiarazioni ufficiali, più o meno in malafede; incredibile quella secondo la quale, col 30,6%, non sarebbe stata raggiunta nemmeno la percentuale che i sondaggi danno a M5S e PD in sede politica nazionale quando anche uno scolaro riesce a capire che il 30 per cento di tutto il corpo elettorale (15 milioni circa) non può essere scioccamente paragonato al 30 per cento dei votanti – escludendo gli astenuti) alle politiche (8/9 milioni circa).

I senesi, insomma, hanno dimostrato di essere interessati alla partecipazione democratica e questo può rappresentare un segno di un nuovo inizio dopo le tristi parentesi delle amministrazioni Fabio e De Mossi. Ne esce rafforzata la nostra proposta di aprile: le opposizioni progressiste possono e devono cominciare a collaborare subito con la società civile in vista delle elezioni amministrative del 2028″.



Articoli correlati