Sanità, la denuncia dell'Anaao: "Sarà un'altra estate rovente per i servizi di Pronto Soccorso della Asl Sud Est"

Il sindacato di riferimento della Dirigenza medica e sanitaria ribadisce i problemi che potrebbero colpire gli ospedali dell'Azienda Toscana sud est nei mesi estivi a causa della carenza di personale

Di Redazione | 4 Giugno 2022 alle 11:00

Sanità, la denuncia dell'Anaao: "Sarà un'altra estate rovente per i servizi di Pronto Soccorso della Asl Sud Est"

La grave carenza di personale medico, in particolare nei servizi dell’emergenza urgenza, che già la scorsa estate aveva imposto anche nella Asl Toscana sud est la necessità di attivare la partecipazione di medici di altre specialità ospedaliere per coprire i buchi dei turni dei Pronto Soccorso, si ripresenta anche quest’anno: una situazione già di per sé critica rischia di esplodere.  Nel frattempo infatti la carenza di personale si è aggravata, aggiungendo alla “crisi di vocazioni”, il nuovo fenomeno altrettanto preoccupante della “fuga” dei professionisti dagli ospedali. A lanciare l’allarme è l’Anaao, il sindacato di riferimento della Dirigenza medica e sanitaria.

 “Nell’ottica di garantire la necessaria copertura dei servizi di pronto soccorso, il personale medico non si è mai tirato indietro, né lo farà questa estate – premette il segretario aziendale neoeletto, Francesco Carbone -. Tuttavia deve essere chiaro che si tratta di una posizione fondata su un connotato di etica professionale che non può essere un pretesto per rimandare sine die un problema strutturale di cui non si rilevano tracce di presa in carico dalla parte del sistema”.

“Quella che era una organizzazione di emergenza l’anno scorso – sottolinea Carbone – si ripresenta con le stimmate di una routine emergenziale anche quest’anno. Molti ospedali della nostra area sono in sofferenza e il gioco dei vasi comunicanti tra pronto soccorso e reparti affini non tiene conto che questi ultimi sono già in carenza di personale. Questo presuppone il rischio da una parte di una riduzione dei servizi in tali reparti e dall’altra di gettare benzina sul fuoco del disagio professionale, alla base della crisi di ‘vocazioni’ ospedaliere dei professionisti. Quest’ultimo dato, che assume sempre più i connotati di una fuga di medici dagli ospedali verso il privato o verso sistemazioni lavorative più remunerative e professionalizzanti, non può essere negato. Certo si inserisce in un quadro più generale che va ben al di là della nostra azienda e in cui non insistono soltanto elementi di insoddisfazione economica (i medici ospedalieri toscani sono tra i peggio pagati d’Italia a fronte di servizi tra i migliori del Paese).

Il disagio è anche professionale, con condizioni di lavoro ed un quadro di esubero di ore lavorate a cui anni di definanziamento del Sistema sanitario nazionale e blocco del turn over non sono estranei. Questa la realtà dei fatti sui quali i cittadini dovrebbero cominciare a riflettere, visto che chi li rappresenta sembra non cogliere appieno la portata del problema”.

“Con giugno è iniziato il periodo delle ferie, diritto sacrosanto anche per i medici, in particolare dopo il periodo di stress cui sono stati sottoposti dalla pandemia. Auspichiamo – conclude Carbone – una convocazione urgente da parte della Direzione aziendale per il necessario confronto sulle azioni che l’Azienda intende mettere in campo per scongiurare ripercussioni nei servizi durante l’estate, ma nel contempo ribadiamo che non è più rinviabile affrontare con serietà e pragmatismo i problemi strutturali di fondo”.



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