Santa Maria della Scala di Siena, in mostra il viaggio di Aleardo Paolucci e Papa Pio II

Il rapporto tra Aleardo Paolucci e Papa Pio II al centro di una importante mostra inaugurata oggi al complesso museale Santa Maria della Scala di Siena che, attraverso 54 opere grafiche e pittoriche, mira a far conoscere la straordinaria arte del pittore toscano

Di Redazione | 11 Aprile 2024 alle 17:27

Aleardo Paolucci e il suo rapporto con il Papa Pio II sono al centro di una importante mostra inaugurata oggi al complesso museale Santa Maria della Scala di Siena che, attraverso 54 opere grafiche e pittoriche, mira a far conoscere la straordinaria arte del pittore toscano.

“Aleardo Paolucci. Tra Pienza, Siena e Roma sulle tracce di Pio II” parte da Siena, dove sarà visitabile fino al prossimo 9 giugno, per poi spostarsi a Pienza al Conservatorio San Carlo Borromeo il 6 luglio e in seguito a Roma a Palazzo Merulana il 23 gennaio 2025.

A presentare la mostra, questa mattina 11 aprile, sono stati Chiara Valdambrini, direttore della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, Niccolò Fiorini, vicepresidente Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, Carlo Rossi, presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena, la curatrice della mostra -Laura Bonelli di Vernice Progetti Culturali, Stefano Sbarluzzi, ENKI produzioni, Giampietro Colombini, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Pienza e Paola Centanni, direttore di Palazzo Merulana.

“Luogo di arrivi e partenze lungo la via Francigena, di accoglienza, cura e welfare, il complesso museale Santa Maria della Scala, anche in occasione della mostra dedicata all’artista Aleardo Paolucci, alimenta e ispessisce la sua insita vocazione. La nostra, infatti, è la prima tappa di un viaggio che attraversa tre sedi, Siena e il suo Antico Ospedale, oggi museo, Pienza e Roma che in sinergia si sono spese per organizzare questa esposizione. Tante le opere che nel percorso di visita ci portano a scoprire ‘un lungo racconto di vita’, un Umanesimo, quello di Paolucci che, prima da uomo e poi da artista, ha trovato nel radicamento nella propria terra, nella bellezza e nella meraviglia la chiave di lettura della sua produzione pittorica che ha avuto modo di esprimersi e realizzarsi anche nell’esecuzione di alcuni drappelloni per il Palio di Siena”, ha esordito Chiara Valdambrini. Parole ribadite da Niccolò Fiorini che ha portato il saluto di tutto il Cda: “Siamo molto lieti di collaborare con istituzioni e realtà culturali per valorizzare la figura di Aleardo Paolucci. Siamo la prima tappa di un percorso che ha attivato una serie di connessioni tra gli enti del territorio, e non solo: proprio l’avvio di collaborazioni rappresenta uno degli obiettivi della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala”.

A prendere la parola è stato quindi Carlo Rossi: “Per la Fondazione Mps, legata profondamente al territorio, è stato naturale partecipare – tramite la società strumentale Vernice Progetti Culturali – alla mostra itinerante di un artista come Aleardo Paolucci le cui opere sono intimamente radicate ai luoghi natii e ad un protagonista della terra pientina, come Papa Pio II; entrambi sono accomunati dalla capacità di superare i confini della Val d’Orcia, l’uno utilizzando il linguaggio dell’arte, l’altro con l’universalità della storia. La promozione dell’identità e unicità di un territorio passa anche attraverso iniziative come queste che fanno conoscere e riscoprire i propri artisti. L’anteprima espositiva ‘Aspettando Paolucci’ che ospitiamo a Palazzo Sansedoni fino al 27 aprile si colloca in questa direzione, offrendo l’ennesima occasione per valorizzare le opere della collezione della Banca Mps, frutto del proficuo accordo di collaborazione siglato fra Fondazione e Banca”.

Laura Bonelli ha dunque sottolineato che “Vernice Progetti Culturali ha curato la parte creativa della mostra ideando anche l’immagine coordinata partendo da un’idea di Enki produzioni, una giovane realtà pientina che si occupa di produzione, distribuzione e promozione nell’ambito di progetti culturali e di spettacolo dal vivo. Il legame con il territorio ha permesso la nascita del progetto ‘Paesaggi dell’anima – Paolucci, il pittore’ in occasione delle celebrazioni per il decennale dalla scomparsa di Aleardo Paolucci. Le attività – ha proseguito la curatrice -, iniziate il 6 maggio 2023, giorno del decimo anno dalla morte dell’artista, hanno permesso di intrecciare una fitta trama di intenti tra istituzioni, studiosi e appassionati, uniti per valorizzare la vita e l’opera di Aleardo Paolucci, artista fecondo che ha dedicato tutta la vita a raccontare la terra in cui è nato e dove ha sempre vissuto, nel Podere di Beccacervello a Pienza. La mostra parte da Siena perché è qui che il pittore si è formato studiando nel locale Istituto d’arte e producendo 8 bozzetti per i concorsi dei drappelloni per il Palio di Siena”.

Proprio sul progetto Peasaggi dell’Anima si è concentrato Stefano Sbarluzzi: “Così come Aleardo ha saputo catturare la nostra attenzione su un angolo di storia che nel tempo risplende sempre più, noi oggi, abbiamo intenzione di restituirgli un po’ di gratitudine, ricordando la sua produzione artistica, la sua generosità e soprattutto facendolo scoprire a coloro che non hanno avuto la possibilità di conoscerlo”.

Un viaggio che parte dalla terra natale dell’artista, Pienza, come ha spiegato Giampietro Colombini: “Il Comune di Pienza esprime entusiasmo e soddisfazione per l’iniziativa della mostra itinerante di Aleardo Paolucci, già consigliere comunale e protagonista per decenni della vita culturale pientina. L’impegno artistico e civile ha caratterizzato la sua vita; la sua rappresentazione del paesaggio e della storia locale è divenuta un’icona ammirata da cultori della pittura e da viaggiatori italiani e stranieri. Paolucci ha collaborato nel corso della sua vita di artista con questo Comune per allestire mostre di grafica con i maggiori pittori italiani,  concorrendo in tal modo ad elevare Pienza a cittadella dell’arte e della cultura – ha aggiunto -. Felici per questo evento di cui siamo partecipi, inviamo complimenti ed auguri alla famiglia Paolucci e agli organizzatori delle mostra presso la prestigiosa sede del complesso di Santa Maria della Scala, a Siena, in attesa di accoglierla a Pienza”.

Dopo Pienza, la mostra sarà a Roma, a Palazzo Merulana: “Uno spazio che nasce dalle ceneri dell’ex ufficio Igiene di Roma, un edificio storico parzialmente demolito negli anni Sessanta ed oggi trasformato in uno splendido museo di arte figurativa italiana del Novecento. Un esempio di vera e propria rigenerazione urbana: la trasformazione di un rudere edilizio in un luogo di bellezza restituito alla cittadinanza, proprio come fu il progetto visionario di Enea Silvio Piccolomini nel desiderio di voler trasformare un borgo medievale in una città moderna. Nasce da qui dunque l’idea di ospitare la mostra a Roma: la sua pittura mite e antieroica, la poetica composta ma non celebrativa del ciclo di Paolucci dialoga in maniera sorprendente con le opere di Palazzo Merulana scelte, pezzo dopo pezzo, con una specifica coerenza di gusto: opere realizzate per lo più tra gli anni Venti e Quaranta del secolo scorso che raccontano intimi percorsi umani con una scrittura pittorica moderna strettamente connessa ed ispirata ai linguaggi classici del passato”, ha spiegato Paola Centanni.

La mostra. Le opere di Aleardo Paolucci, innumerevoli e non censite, si trovano nelle case degli amici pientini, della Val d’Orcia, della Toscana, ma anche in contesti privati ben oltre i confini regionali e nazionali. Lo stile del Paolucci è del tutto personale e libero. Dipingeva in studio, non dal vero, avvalendosi di fotografie e ritagli di giornale, accostando a immagini riconoscibili personalissime figurazioni di pensieri per realizzare una vera e propria narrazione. Soggetti principali sono il paesaggio e la figura umana, spesso insieme su piani sovrapposti, e le nature morte di fiori, frutta e oggetti inanimati accostati insieme a suggerire un tema, o un rebus.

I colori distintivi, tenui, sono tutte le tonalità terragne della natura e delle quattro stagioni, accostati alle sfumature del cielo e talvolta ravvivati da toni decisi, come il rosso brillante. La tecnica privilegiata è la pittura a olio su compensato. Numerosi i punti di contatto fra Enea Silvio Piccolomini e Aleardo Paolucci: a partire dal fatto che entrambi originari di Pienza, hanno lasciato giovanissimi la bellissima Valdorcia per andare a studiare a Siena pur restando sempre legati alla loro terra d’origine. E visitando la mostra, si possono scoprire i tanti parallelismi tra Paolucci e il Pontefice.

La serie di dipinti in mostra nei Magazzini della Corticella del Santa Maria della Scala, sono stati realizzati da Paolucci in occasione del VI centenario della nascita di Pio II, e rappresentano un omaggio al Pontefice e a Pienza. Si tratta di 54 opere, sia grafiche che pittoriche, che raccontano la vita e gli episodi più significativi legati alla figura del Pontefice che Paolucci ha sapientemente reinterpretato utilizzando varie tecniche artistiche, tra cui olii, tempere, acrilici, scaglie d’oro e sabbia.  La mostra, così come lo stesso Paolucci l’aveva concepita e curata nel 2005,  è ancora oggi estremamente attuale nel panorama artistico contemporaneo, a dimostrazione dell’eccezionale padronanza tecnica dell’artista e della sua volontà di inserire le figure in uno spazio geometrico definito, attraverso l’uso sapiente di linee e chiaroscuri. Paolucci utilizza una comunicazione emotiva che analizza le fortune della casata Piccolomini e al tempo stesso racconta la storia delle comunità attraverso allegorie simboliche, degli usi e costumi rinascimentali.

La mostra inaugurata oggi sarà visitabile fino al 9 giugno 2024, per poi spostarsi a Pienza il 6 luglio dello stesso anno e infine a Roma dal 23 gennaio fino al 2 marzo 2025.

Paesaggi dell’anima. Il programma delle celebrazioni per Aleardo Paolucci inizia nel 2023 per il decennale dalla scomparsa dell’artista pientino, ma si protrae fino al 2027 (cento anni dalla sua nascita), in un percorso lungo ed articolato. Le iniziative sono state pensate per poter far conoscere  Aleardo Paolucci in tutte le sue sfaccettature; l’uomo, il pittore, le opere e la vita. Un’occasione anche per valorizzare la sua terra e farla conoscere anche attraverso i suoi dipinti e la sua visione. Un percorso culturale che vuole esprimersi con delicatezza e sensibilità proprio come sono le opere dell’artista ma allo stesso tempo vuole prendersi lo spazio per dare la giusta attenzione a questo Maestro che ha saputo raccontare la sua terra, i suoi valori e la sua identità in maniera indelebile.

Lo studio di questo artista ha portato a riflettere e ad approfondire i momenti della sua vita, la sua formazione e le esperienze vissute. Il programma delle celebrazioni non poteva che partire da Siena, luogo in cui si è formato ed ha avuto la possibilità di avere riconoscimenti importanti.

Altro importante tassello nella vita e nelle opere di Aleardo è stata l’attenzione dedicata al papa PIO II, colui che ha fatto rinascere la città che lui ha amato profondamente.

Il percorso esplorativo e di scoperta di questo artista è partito così con l’apertura delle celebrazioni nel 2023 presso Palazzo Piccolomini a Siena, sede dell’Archivio di Stato, dove sono custodite le Biccherne e dove è stato possibile scoprire le radici del Rinascimento, il terreno che ha dato la linfa vitale a papa Pio II e dal quale discende il forte legame con la Famiglia Piccolomini e la nuova città di Corsignano. Aleardo ha potuto diplomarsi e poi divenire docente e pittore grazie alla borsa di studio offerta dal Conte Piccolomini, un mecenate che ha saputo guardare in maniera lungimirante al talento del giovane pittore. Ne è seguita poi una visita ai tre drappelloni che Aleardo ha realizzato, vincendo i concorsi, per i pali del 2 Luglio 1952 (vinto dalla Contrada della Lupa), 2 Luglio 1953 (vinto dalla Contrada della Tartuca), 2 Luglio 1963 (vinto dalla Contrada della Pantera). Momento unico quello di poterli vedere dal vivo, grazie alla collaborazione e disponibilità dei Musei delle Contrade che ci hanno permesso di apprezzare il valore dei “cenci” ideati da Aleardo. E’ stato realizzato anche un Reading Teatrale e Musicale che ha visto la Sala degli Specchi dell’Accademia dei Rozzi di Siena prima e il Giardino della Fondazione San Carlo Borromeo a Pienza poi, essere due scenari suggestivi ed intrinsecamente ricchi di storia, protagonisti di una narrazione suggestiva ed affascinante curata dalla regista teatrale Lisa Capaccioli, con la partecipazione straordinaria della danzatrice statunitense Daisy Ransom Phillips. Un momento dove si è reso omaggio all’artista con una drammaturgia inedita scandita dalle note del flauto di Germana Giorgerini e dell’arpista senese Elisabetta Stanghellini.

Adesso la mostra “Aleardo Paolucci tra Pienza, Siena e Roma”. Un modo per ammirare una speciale collezione di 54 opere realizzate dall’Artista pientino che raccontano a suo modo, la storia del papa Pio II.

 



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