L’ingresso del Ministero della Cultura nella Fondazione Antico Spedale Santa Maria della Scala può attendere ma adesso la strada è spianata. Il cambio tra Sangiuliano a Giuli sembra aver rallentato l’interlocuzione con l’esecutivo Nazionale in tal merito nonostante le rassicurazioni dell’inizio di dicembre scorso quando, a San Casciano dei Bagni, si tenne un primo confronto tra i vertici della Fondazione e il Ministro Giuli che, in realtà era atteso nei giorni scorsi proprio a Siena e che, invece, potrebbe farci tappa nelle prossime settimane con un ordine del giorno dedicato ad hoc al Santa Maria della Scala. Fino ad allora anche la sindaca indica la strada del cauto ottimismo.
“Il dialogo prosegue con tutte le lentezze e la burocrazia tipica degli enti pubblici – sottolinea Nicoletta Fabio -, è un dialogo che ha bisogno di approfondimenti. Chiaramente un possibile ingresso del ministero sappiamo cosa può significare però, ecco, non è che sia indispensabile per la vita del Santa Maria, per la sua programmazione in prospettiva. Certamente può essere un valore aggiunto. Penso abbiate capito tutti che eravamo arrivati ad un certo punto delle interlocuzioni e poi è cambiato il Ministro e si è dovuto evidentemente riprendere il filo del discorso con tutti i ritardi, le lentezze, i rinvii del caso”.
Intanto sembra superato l’aspetto burocratico che frenava l’ingresso di soci pubblici nella Fondazione Santa Maria della Scala grazie all’iter di revisione dello statuto che è volto quasi al termine.
“E’ stato fatto un gran lavoro di spoglio, cuci e scuci, è stato completamente trasformato – spiega la direttrice della Fondazione Santa Maria della Scala, Chiara Valdambrini -. E’ stato vagliato anche dal nostro studio legale ed è stato condiviso con il Comune. Ovviamente non sono soltanto queste due le tappe che lo Statuto dovrà affrontare in virtù anche del dialogo con il Ministero. A nostra volta auspichiamo che tutto il comparto tecnico, anche del Ministero, possa prendere consapevolezza di quanto proposto e presto speriamo di darvi notizie”.